i96 D E* C O S T U M I fono temuti dagl’ ignoranti. Per quello riguarda alle Donne, che vogliono far le Streghe, elleno fono pell’ordinario del numero di quelle , che arrivate a certa età , fdegnate di non aver Marito , fi applicano alla Stregheria. Sembra , che in quefto raflbmi-glino alle fciocche Sibille Greche, che fi aveano fitto in tetta di profetizzare con veriìaffai cattivi, per indi procacciarli il vitto, ed in fatti vi riufcirono . £' noto abbaftanza il fucceffo di quella Donna, che prefentando a Tarquinio primo i nove Libri della Sibilla di Cuma , e non potendo ottener il prezzo bramato, ne brucciò indifpettita fei, e gli altri che rimafero li vendette a lui fletto per doppio foldo di quello, che ricercava per tutti i nove infieme . Si accreditarono tanto que’ libri , che quando fi voleva perfuader ad uno, che fi dice la verità, era in ufo il dire. ,, Fate conto, che io vi reciti il foglio del-,, la Sibilla. “ Credite me vobis folium recitare Sibilix diffe anche Giuvenale , che probabilmente fi beffava della loro infallibilità . Il concetto delle Sibille Greche preffo gli antichi è pattato nelle ftreghe pref-fo i Morlacchi. Se uno per accidente indovinaqual-che cofa, o fe fi mette a predir per impoftura , fi dice fubito, che quefto è tarovnik , cioè Facitor di Stregherìe. Quefti farovnizci fono i terrori de’Morlacchi. Si ammalano etti all’improvvifo , camminando in tempo di notte ? La caufa del male fono i garov-nizci, o le ftreghe. Muore un fanciullinot Le ftreghe li mangiarono il cuore , e fanno innumerabili altre malie. Effe danzano di notte in tutte le vie Croci. Chi defiaffe di vederle ff raccomandi alli fu- per-