146 D E’ C O S T U M I vi fodero eifi. Gli Stacbieli ( che fono uno, o due ) fono i Yoivode della brigata. Il Zaus, che porta una mazza in mano è il maeilro di cerimonie, c tiene la marcia ordinata. EiTo va cantando per iitrada ad alta voce in fegno di allegrezza ; Breberi Delio , Davo-ri, Dobra Sricbia Gofpodo Svattovi. ( a ) Alcuno di ef-iì più licenziofo degli altri, ed i guidoncelli di ilra-da fpecialmente vedendo gli Svatti, foglion gridare Jara Jara Tico , che il Fortis prende per nomi di antiche Deità propizie. Io credo ben, fe non vifo£-fe (lata la Deità Tico, eh’è una delle caufe trovate dalla prima per la produzion del genere umano, tutta la generazione, operando la Natura nel modo , ch’ella opera prefentemente, farebbe finita col noilro primo Padre. Se poi peravventura fi verificaffe, che i Morlacchi abbiano adorata 'Vico, come Deità ; ella farebbe un’altra Deità abominevole in aggiunta di tante, che ànno avuto , di cui la fpiegazione nel fenfo, che la fi prende oggidì fra noi , non fi può dare, che ne’ libri d’illeciti piaceri. Ma giacché lappiamo, che degli uomini ànno adorato de’ gatti , e de* (a) Breberi, e Divori, fono due termini probabilmente venuti dal Turco , che dal modo con cui fi pronunciano da’Morlacchi, pare che vogliano dinotar allegrezza, e perciò Breberi, Davori Delio vuol dir allegramente Campione , quantunque Davori lo faccia lignificar digraua, il celebre Giovanni Gondola da Ragufi nel fuo Poema di Ofinan Secondo . Comun* que poi la fia, fembra, che Breberi, e Divori non fieno fiate mai Deità de’ Morlacchi . Dobra Sricbia Cofpodo Svatovi : Buona Sorte Signori Svatti. Dobra Sricbia , o fia buona forte è il buon Genio, che quando fi parlerà dell« fuperitizioni, fi vedrà , che lo aveano anche i Morlacchi,