54 DEL CORSO dentale della Fortezza entro un Vallone forgeva anticamente uno flabilimento Romano . Il fito non è deliziofo al par di quello degli abitanti prefenti dalla parte oppofta, ma fembra, che maggior cura de’ Romani foiTe fiata di iìtuarii, ove poteflero aver dell’ acqua di buona qualità, che ove poteflero goder una dilettevole veduta . E’ ragionevole eh’ efli abbiano avuto poco buon genio anche per l’Agricoltura. L’ampia , ed ubertofa Campagna di quefto paefe , che il. noal principio di queftoSecolo non era altro, che folto bofeo, e perciò un nido di Lupi, ed Orii, lo dimo-ftra quanto bafta . Mi ii potrebbe opporre , che dai tempi de’Romani potevano fuccedere mutazioni con-iìderabili, ed io non vi contradico. Ma ie i Romani foflero itati Agricoltori, non avrebbono lafciato il Fiume Cettina in abbandono a fe fteflo fenz’ argini , e fenza ripari di forte alcuna. Sembra, che il Fortis a torto penda a dar merito al Municipio Equenfe , ch’eiTendo fituato poco lungi dalle fponde di quefto Fiume, non lo avrà die’egli, lafciato in abbandono a fe mede/ìmo. Non v’ è avvanzo immaginabile lungo le rive della Cettina , che ci porta far credere , che una volta ella fofle arginata. E poi non è naturale, che un Popolo depredatore , e conquiftatore , come lo erano i Romani, poifi aver gran cura di coltivar i campi. Chi à da vivere con quel degli altri , non gli patta mai per la mente di darii ad una vita Ia-boriofa , e ftentata ( a ) In fatti il travaglio della Ter- (a) Il Principe della Politica , voglio dire il grande Tacito a quefto propofito ne’coftumi de’Germani dice: pigrum quinim-mo, & inters videtur fudore acquirer e, quod pojfu fanguine pai rare.