230 DE’ COSTUMI oifervammo più volte, varie codumanze. Che quella ufanza de5fuochi novi fia fiata praticata da’Romani due verii di Ovidio ne’Fadi del Mefe di Maria o ce lo fanno vedere a chiare note . ^fdde quod arcana fieri novus ignis in tede Dici tur y (y vires fiamma re fetta capit... Tutti i parenti del morto per un anno intiero portano beretti neri per lo meno, ( ufando alcuni tinger anche gli abiti ) in legno di fcoruccio anche quedi . Le Donne mettonli in capo fazzoletti neri o turchini, e talora coprono il roifo col nero lungo gli orli delle loro vedi . Pel corfo di un mefe , o poco più dopo la inumazione di un qualche loro parente, anzi per meglio dire, fecondo il rincrefcimen-to , che ne provano , vanno le Morlacche più , o meno a far un nuovo piagni ileo fapra il fepolcro del- lo ileffo in tutti i giorni fedivi, fe pur anno l’agio di portar/x alla Chiefa , ove il parente loro fu fepol-to. Ma quedo codume , tolto da’ Romani è quali giù di moda. Non è poi vero che in qued’incontri le Morlacche chiedano novelle dell’ altro Mondo ai morti, come vuole il Fortis. Si conferva ancora in qualche parte quell’antica uianza di fpargere i fe-polcri di fiori , ed erbe odorofe. Ma ciò , che fanno più comunemente le Morlacche è di portar feco una fpongia , e ben pregna di acqua fanta fpremer-la l'opra i fepolcri de’loro parenti . E’ materiale opi-sione di queda gente , che coll’acqua fi allegerifco-no le pene del fuoco , che poteflero provar i morti. Io non fo, fe per quedo nelle Iiole di Zara, ognuno ch’entra in Chiefa porta feco un rametto di qualche albero, con cui va fpargendo tutte le fepolture* quan-