ip8 DE' CQSTU M I Ma è duopo oifervare, che le loro maggiori prodezze elleno le fanno la notte della Vigilia di S. Giorgio, e quella di S. Giovanni ai 23. di Giugno . In quefta ultima notte chi poteife raccogliere la Temenza della erba paprad ( a ) potrebbe fapere tutto ciò, che il fa, e che il penfa al mondo. Ma le ftreghe non permettono avvicinarfele. Dopo la vigilia di S. Giovanni la femenza già riferita più non il trova . Ma non fanno i Morlacchi , che la erba paprad, a fin Filice à la fua femenza nel dorfo , e che quefta è la ragione, che non la trovano. Nelle porte delle cafe de’ Morlacchi vedeii attaccata ordinariamente una coda di Lupo, di Bue, od’altro , che ferve di uncino per tirar a fe le porte fteife. Emmi venuto fofpetto, che quefto ila un rimafuglio di quell’antica fuperftizione, che il foleva mettere fulle porte delle ville il roftro del Lupo contro i Sortilegi , giacche la barba fervia per far le malie . Plinio ci lafciò fcritto, che dicono eifere cofa inveterati, che il roftro del Lupo reiifte agl’incanteiìmi, e perciò il mette fulle porte delle ville. ( b ) Gli ftregoni, e le ftreghe fanno le loro ftregherie colle offa de’morti, coll’erbe, ed altri tali fcipite corbellerie e quantunque non abbian forza veruna , non è lecito fra’ Morlacchi il dubitar del poter loro . Io non voglio efaminare qual abiifo difanatifmo, d’ignoranza, e di crudeltà faceva, che i noftii Morlacchi una volta, fe fcoprivano qualcuno, che fi fpacciava per Iftregone, o fe lo immaginavano effi, ad ogni cofto volevano abbrucciarlo; dico iolo però , che ciò non ànno ere- ( a ) T>apraà è l’erba filice, ( b ) Plin. lib. 18. cap. io.