ì32 DE’ COSTUMI diofo tempo non ci aveife furati due pregiabili caro-' ti, che dovrem forfè fofpirarli per fempre. L’elevatezza del penfare y la dolcezza del verfeggiare , e la naturalezza della runa, che in lui fi ammirano, devono far infuperbire la Nazione Illirica , e fpecial-mente la Patria fua di aver prodotto il fuo Omero a neh’ eifa . I più colti Dalmatini di oggi giorno non fi degnano d’impiegar il proprio talento nel poetar natio , e pel timore di eifere confiderati barbari, dicono taluni ( fcioccamente credendolo un pregio ) d’ignorar perfino la lingua. ... . . Omnia, Grasce Cum fu turpe magis noflris nefeire Lutine Si potrebbe dir di loro, come Giuvenale de’ Ro*-maai. §, XVI. Danze, e gwocbì, LE danze de’ Morlacchi potrebbon fors* eifere il rimafuglio delle antiche Baccanti, (a) Effe non ,,. . ànno (-a) In molti Autori leggefi , che le Baccanti ballavano in cerchio, e molti baffo-rilievi trovati in varj luoghi lo dimoftra* no. Così ballano i Morlacchi. A Cifta , a Mramor fraSign, e Imofchi il vedono fcolpiti a baffo-rilievo varj danzanti , cho fi tengono per mano in atto di ballare il geri , fair ta fu . Si offervano inoltre molti unmini a, cavallo , e quelli baffo rilievi dinotano fenza dubbio le nozze , che fi tifavano a que’tempi, e che fi corifei vano anche eggigiornp. E dunn que