DE’ M O R L A C C H I . x57 rtanza del ripofo. I due Diveri allora fe ne partono, c reità il Kum in fino a tanto , che gli Spofi fcam-bievolmente fi anno fciolte le falcie . Dopo ciò il Kum li abbandona, e dà uno fparo di pillola in iè-gno di aver condotci gli ¿»polì a Ietto, che finiicono di lpogliarli dopo la fua partenza . Mi ricordo di a-ver una volta io detto per ifcherzo ad un Italiano , che il Kum deve fpogliare la Spola novella , ed à il privilegio di dormicene feco lei per la prima notte , Egli mi dimandò fubito, come li può divenir Compare di un Morlacco: ma penfandovi un po’ fedamente, fi accorfe, che io lo corbellava. Mi viene meraviglia da ciò, che il Fortis , che io credo affili più ingegnofo, fi abbia lafciato perfuadere , che il Kum fcioglie la cintola alla giovane, che una volta Iafpo-gliava tutta , e che adeifo è folamente ammiratore degli Spofi , che fi fpogliano ; ed immaginariamente vi aggiugne ancora che „ fe lo Spofo trova qualche „ facilità non afpettata ( quando fia bailevolmente „ fmaliziato per avvederfene ) la Feita è turba-' ta. “ ( a ) Ma ritornatofene il Kum , ed i due Di veri , che accompagnarono gli Spofi, al luogo dell’affemblea , gli Svatti tutti fra’muggiti, ed urli , fi approlTìma-no al focolare, e con le molle , o con altro facendo curiofe contenzioni fra eifi, cominciano a sbarattarq il foco. II Domachin per acquietarli, porta loro deir la Rakia, o fia acqua vite, e fichi . Se non fi trovano contenti, prendono il Kum, che refllilendo di foccombere alla fpefa, cui viene taifato dalla compagnia, lo pongono fopra un carretto, ed accendonvi fotto < a ) Voi. j. pag. 77.