DE’ MORLACCHI. 195 loro proflìmi. Cento fogni di ilniil natura per lo ze- lo, che tra elfi fi à per imorti, impoverirebbonode’ Villaggi intieri. Streghe. Le ftreghe, che in molti luoghi fono andate in difufo, fanno una buoniffima figura ancora fra’ Morlacchi . Elleno fono conofciute in Illirico col nome di Viefcbizce, e fono quelle, che vanno itridendo, e volando di notte , frappando i cori ai bambolini in culla. Così credevano anche i Romani che lafciaro per eredità quefta fuperftizione a’ Morlacchi ( a ) . Al meftiere delle ftreghe fra noi , non iì applicano, che i furbi, ed i pezzenti, ma nulla oftantc B b 2 fo- ( a ) Trofie volant , puerofque petunt nutricis cgentes Et vitiant cunis corporei ra.pta fuis . Ma quel che non credeano i Romani , credono i Morlacchi che le ftreghe fi convertono in farfalle, quali pure vengono chiamate col nome di Viftix.ce. Quefta fuperftizione peròfem-bra dovefs’edere foreftiera . Dante, fenon m’inganno, in un verfo della fua divina opera 1’ anima chiama angelica farfalla Hati a formar l' angelica. farfalU eh’è appunto quella fecondo l'opinione de’fuperftiziofi che lafcia il corpo delle ftreghe, e va facendo i fuoi prodigi dopo una tal me* templicofi. I fanciulli fi fmafcellano per le rifa nell’udir quelli racconti. T^ec pueri credunt nifi qui nondum are lavati-tur -