LIBRO QUARTO. 22* fufíe al Pontefice per il Cardinalato , il Condò Io chiedeva 1648 per il Principe di Conty fuo fratello, a cui ceder doveva 1’ Abate , reftando però con amarilììmo fenfo contra di Maza-rini, creduto l’architetto della difficultà, perche non lo vo-leife fuo pari. I Parlamenti precipitavano poi ad ogni eccck fo. Quello di Rennes, decretò, che durante la minorità, i Miniftri ricufar non poteifero di riicuotere la Pauletta. L’altro di Aix in Provenza era in aperta rivolta, perche duplicando le cariche, havevano tentato di farlo femertre . In Bor-deos fugò il popolo gli Officiali , che andavano per efiger 1’ importe. Ma in Parigi cfclufo dalli Reggenza quel Parlamento dall'editto della Pauletta, tant’è lontano ., che fi appagale, che arringando il Bruxelles con forte difcorfo, e di-moftrando eflere quefto un’ artificio del gabinetto , per rtac-carlo dagli altri , e con renderlo a tutti odiofo, indebolirlo ugualmente, ne ufcì decreto di unirfi più ftrettamente , ancorché il primo Precìdente con ogni sforzo contradiceife . Nel- lo sfogo di tanti difcoril moke cofe eran’ ufcite , come di fcac-ciar i Miniftri ftranieridi chieder loro i conti di tanti milioni efatti dal popolo, di limitar 1’ autorità del governo, e cofe fimili , che dalla contumacia portavano gli animi a ribellione poco meno, che aperta . La Rema , chiamato a sè il Parlamento con la voce del Cancelliere, l’ammonì feriamen-te ad aftenerfi da tali trafcorfi, & infierne gli prohibí di più unirfi coll’altre corti. Ma in vano, poiché l’ifteffo giorno appunto fi ragunò ¿ e la Reina fù aftretta a far carcerare alcuni pochi di quei Configlieri, e mandarli lontano. Ciò tutti gli altri offendeva j ma fe agl’inquieti l’animo non mancava, non fapevano tuttavia dove fceglier un capo, poiché la maggior parte de’ Parlamenti, gente togata , fi contentava di often- / tare la fua libertà ne’diicorfi, e di acquiftarfi l’aura vana del volgo . Il Bruifelles valeva più a commuovere l’aflemblea con la lingua, che dirigerla col giudicio, e coll’ opra j e ne’Principi ancora non fi fcuopriva l’oggetto ambitiofo , a cui poi li portò forfè più l’occafione, che il genio. Ma come negli horologi concorrono tutte le ruote al fuono aggiuftato dell’ hore, così nell’ attioni humane al tocco fatale, & al momento prefcritto tutti gli accidenti cofpirano « Già quafi cinque an-