£o D E’ COSTUMI un qualche cencio di cruda rafcia , che fembrerebbe dover offendere, e fcorticare la lor cute ancornafcen-ce, per così dire , e dilieata . Eppur ella non è così. Il loro miserabile riparo ii conierva in tale flato , e li difende da qualunque intemperie dell’aria, e del* le flagioni pel corio di mefì cinque, o fei , nel cui frattempo fe ne ftanno riporti nella culla, e fé vi fono in cafa creaturine, che non fappiano altro che fare, che ne abbiano voglia, li cullano, altrimenti non vi è alcuno , che confoli in qualche parte le loro innocenti grida. Le Madri fendo ilcure , che a loro pargoletti non mancano i mezzi atti al fortentamen-to della vita, e della falute , li lafciano a loro talento piagnere, e tacere; intanto effe fi applicano agli affari domeflici, onde fucCede, che le loro creaturine, che piangono per natura, imparano a tacer per iflanchezza. Non fono peraltro le Madri così barbale , che prevedendo il pianto nocevole a’ proprj parti non ri movano i pericoli , cui potrebbono ioggiace-re. Ogni una colle proprie mammelle (purchénon vi fi opponghi la neceffità ) allatta il proprio figlio . ( a ) In quefto modo i figli comminciano dalle face a nutrir uno iVifcerato amore per ie Madri, che colla confuetudine fi rende più forte. Un gran delitto farebbe di due Sport, ed un grande oltraggio, fecondo i a ) Il dar i figli alle nutrici fcmbra a Morlacchi , che ila un renderli peggiori delle beiiie , che allattano i proprj parti . Così peti favaho anche gli antichi Germani. Sua quemquem Metter uberibus alit, nec ancillis , ani nutricibus ieleganvtr. (Tac. de mor. Germ. ),La maggior p,arte de’Morlacchi in vero non potrebbe incorrere nella lpefa di dar i figli alle ballie , ma potendo ancora, non incorrerebbe.