150 DE* COSTUMI non permette di oltrepaifare. La Suocera avvolge dopo il bacio una Mirarna attorno il collo dello Spoio, che da parte fua corrifponde con mezzo Zecchino, e più, o meno iecondo le circoitanze, e poi con fretta aiiieme col Compare fen va a raggiugnere 1’ abbandonata compagnia. Alle volte Io Spofo ufa far de* piccioli regali al fratello della fanciulla , e s’è ricco a tutti della famiglia . La forella poi della Spofa , o la più propinqua iìede fopra la caifa dotale al punto, che fono per partire gli Svatti, ed il [ekjangia , ( a ) che va a prender la caifa fteifa , e di cui l’uffizio è di cuftodirla dona qualche fumma di denaro a chi le iìede fopra, di cui viene rifarcito dallo Spofo . Prima che i parenti della Spofa fi diftacchi-uo dagli Svatti, e che accompagnati già li ànno per urt ( a ) Sckjav^ia fignifica quel pedone, che va dietro un caval- lo da fomma , carico di robba . Komoriia è termine Tureo , ma fignifica lo /leflo. Scafano, fi dice quel cavallo, che porta la fomma . Il Fortis dicendo al pedone Sekfana ( Voi. i. pag. 74. ) lo dinota con un termine che non gli fi conviene ». e dicendoli Komoriia , lo dinota con un termine Turco. Que-fta oiTervazione non è fatta per tacciar di poco intendente di lingua il Fortis . Vi fono molte altre , che lo provano corv più fondamento , nè quella lo proverebbe abbaftanza .. Imperocché gli fu detto, che Komoriia fignifica pedone, che cuiìo-dice un cavallo da fomma, ed ei non era in debito di fape-re, fe la parola è Turca, o Idrica. Io fo quelle annotazio^ ni a folo oggetto, perchè quel dottiilìmo uomo, che mi dif-fe „ eh’ ei non fa, che neppure ci fieno fpropofiti di lingua „ Illirica nel libro del Fortis , “ veda , che ve ne fono , nullaoftante la cura di quelli, che anno fatto , che non ve ne fieno . Ma un amico mi diffe , che non è da ftupirfi , fe il dottiifimo uomo non à trovatafpropofiti di lingua Illirica nel li« brode! Fortis, poiché neppur eiTo intendeva la lingua ftefla«.