DE’ MORLACCHI, 201 per pòffeifioni, fi crede certamente, eh’e’ tiene lo Spirito Folletto in cafa» Incubo , 0 Smara . L’incubo degli antichi fi chiama Morra da’Morlac-^hi. Quefta è una ftregha, che di notte va fucchian-do il fangue alle Perfone di qualunque età , fuorché a fanciulli , poiché quefto è meftiere di altre ftreghe, nè tutte fanno far le ftefie malie. Secondo t feifi, che la Morra perfeguita , ella è mafehio , o femina, per la ragione, che non va, fe non da quel- li, di cui è invaghita. Nel tempo, che la Mórra fta ' fòpra la Perfona non il può refpirare. Quefto è un invaghirfi molto ftrano. PreiTo gli antichi medici Y Incubo il definiva , eh’ egli è un fogno d' impuro coito col Demonio. La ragione poi infegna , che o per ripienezza di fangue, o per la fu pina politura del colcarii in letto , o per lo capo troppo inclinato ail’indietro, fi fente una mancanza di refpiro , e di favella in modo tal , che fembra , che alcuno ila fopra il pazienre per Soffocarlo- Non è da ftupir-fi, fe quefto fenomeno, che nafee tra la veglia, e’1 fonno, abbia fatto nafeer una fa perdizione , qual è quella delle Morre, cioè le Smarre , o Teferóli come volgarmente dicono gl’italiani. Orco-, Chi fa cofa fia il Proteo degli antichi, fi può anche immaginare cofa fia l’Orco, o fia Maninorgo de* Morlacchi, e ne viene in confeguenza, che l’orco è una favola. Quefto per lo più comparifce in figura di afillo, ora s’ingrandire,oras'impicciolifce. Centofucceflì C c ven-