106 Carol, veniva per ordine di Bratianu arrestato alla frontiera romena. * * * La conclusione di queste convulsioni romene è cronaca politica e nota a tutti persino nei suoi particolari. L’arresto dell’ ex ministro Manoilescu, il processo e 1’ assoluzione segnavano il tramonto dell’ oligarchia liberale e della dittatura di Bratianu, il quale, se aveva saputo regolare persino la morte del re, non aveva previsto la propria improvvisa fine. Legato ai circoli politici e finanziari francesi, questo uomo di grandi qualità, ma incapace di comprendere le funzioni e le necessità della nuova Italia nei Balcani, era nostro irreconciliabile avversario. Non si rendeva conto dell’inefficienza della Piccola Intesa, di cui era caldo fautore, e della necessità di adeguare la sua politica ai nuovi tempi. In politica interna non comprese che il moto transilvano, il quale sebbene non avesse origini nazionalmente ortodosse, rappresentava il lievito che avrebbe trasformato la vecchia feudale oligarchica Ro-menia, in uno stato moderno. Non era un fanariota, ma dei fanarioti aveva e mentalità e metodi di governo. Con Pasic e conVenizelos, (1) (1) Vedi oap. Vili.