17 lenze esiste in Jugoslavia, una tradizione che non sappiamo come si possa concordare con i principi umanitari della Società delle Nazioni e delle grandi democrazie occidentali. A questa ideologia politica serba, che è stata ampiamente illustrata a suo tempo dalla stampa di tutto il mondo, conviene aggiungere la psicologia croata, ancora primitiva, e in gran parte deformata dagli istinti antisociali dei tedeschi e dalla loro assoluta e assurda incomprensione dei diritti e delle necessità degli altri popoli. Secondo questa psicologia croata, la lotta fra l’Italia in funzione latina, e i croati in funzione slava, è più che millenaria : i pirati croati e narentani, contro le cui piraterie insorgono nell’ alto medio-evo i veneti, sono i precursori dell’ idea nazionale croata, e quindi, con un abile adattamento storico, jugoslava. La lotta per 1’ Adriatico fra i veneti e croati prima, il dissidio italo-austriaco poi, l’attuale contesa fra Roma e Belgrado non sono che fasi di un unica lotta che deve risolversi a vantaggio degli slavi. Non ha forse il Nazor, un poeta croato, in un poema, ad imitazione delle dannunziane « Città del Silenzio » intitolato i « Re Croati », esaltato la lotta fra i pirati del Narenta e i dogi veneti, e non hanno recentemente le autorità jugoslave, con grande solennità, rimesso a posto a Marburgo il monumento a Teghethoff, soste- 2. - U. Nani. Oriente europeo.