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    Così, programma positivo e programma negativo esauriti, la Piccola Intesa, in attesa di altri e più precisi orientamenti, riprende a considerare sua specifica attività la conciliazione economica centro-europea.
    La seconda fase degli avvenimenti s’inizia con la stipulazione del trattato franco-jugoslavo dell’ 11 novembre 1927. È una dimostrazione che dietro la Jugoslavia sta sempre la Francia ? Può darsi. Ma certamente è il tentativo da parte della Francia di assumere in proprio una funzione che ormai la Piccola Intesa non è capace di svolgere : la funzione antitaliana. Il Quai <V Orsay non ha più la possibilità di agire per mezzo della Piccola Intesa ; è costretto ad agire direttamente scoprendo i suoi piani. La stipulazione del secondo patto di Tirana non solamente conferisce maggior efficacia al primo, ma pone in rilievo un fatto d’ enorme importanza internazionale : l’Italia intende svolgere una politica di pace e di equilibrio nei Balcani, non soltanto in onta alla turbolenta Jugoslavia, ma anche in onta agli intrighi francesi. Le posizioni si precisano : l’Italia tende al libero sviluppo dei popoli balcanici e insorge contro qualsiasi imperialismo ; la Francia invece, pur di avere dei vassalli obbedienti ai suoi cenni, lo alimenta. L’Italia svolge una politica di pace; quali sono le finalità politiche della Francia ?