205 pressione del governo di Belgrado, sono apertamente avversi all’unità, statale jugoslava. Verso la Bulgaria, dato lo stato di permanente ostilità, il confine è quasi sempre chiuso : fra Jugoslavi o meglio fra serbi e bulgari c’ è un antico odio di razza che non si spegnerà tanto facilmente, alimentato al di qua e al di là del confine da una rabbia feroce per non poter riprendere i territori perduti e ripristinare la grande Bulgaria, e da una inestinguibile cupidigia di impadronirsi delle terre bulgare e per raggiungere la grande finalità storica : l’impero dei Balcani col centro a Belgrado. Quelli verso la Bomenia, 1’ Austria e 1’ Ungheria sono confini di compromesso : nè i tedeschi, nè i rumeni nè i magiari considerano quei confini definitivi. I tedeschi si trovano in una posizione privilegiata : accettano le condizioni dei trattati di pace in attesa della pressione che verrà, quando verrà, dal mondo tedesco. Ora, ogni azione sarebbe prematura, persino un atteggiamento qualunque, pericoloso. I romeni, alla iloro volta, nonostante accordi e alleanze, non hanno rinunciato al Banato : latini tenaci e pazienti sanno che il momento buono verrà, e che tutti i romeni verranno riuniti in un solo complesso statale. L’ Ungheria invece non dissimula le sue mire nazionaliste : non rinuncia a terre storica-