161 italo-jugoslavo, ma persino una cUscussione sulla politica mediterranea dell’ Italia. La crisi italiana veniva intanto rapidamente superata, e il nuovo regime iniziava una rapida revisione della politica estera ed interna del paese. In quel periodo di transizione che va dalla metà del 1922 agli inizi del 1924, che fu il periodo del massimo splendore della Piccola Intesa, apparvero i sintomi della sua rapida decadenza. Infatti, appena i rappresentanti dei tre stati si trovano a discutere di problemi internazionali, appaiono evidenti le profonde divergenze. Ogni uno di questi tre stati ha un suo programma particolare dal quale non può prescindere. La Cecoslovacchia cliente della grande finanza francese è costretta a fare un’ aperta politica antigermanica ; è una cambiale che il governo di Praga deve scontare. Anche nei riguardi della Polonia ci sono serie difficoltà : c’ è il ricordo della lite per il bacino di Teschen, decisa a danno dei polacchi che non dimenticano. La Bomenia ha il grave problema dei rapporti con la Bussia : il conflitto per la Bessarabia non è appianato ; la Bussia non rinuncia alla sua provincia meridionale. La Jugoslavia ha una serie di dissidi, in parte latenti in parte aperti con tutti i suoi vicini : con 1’ Albania, perchè il governo di Belgrado, seguendo il programma balcanico di Pasic, non riconosce 11. - U. Nani. Oriente euroveo-