104 i quali rilevavano che il ministro delle finanze romeno aveva sospeso 1’ esecuzione delle clausole previste nel contratto concluso col consorzio italiano che aveva concesso il prestito alla Romenia, alienandosi la simpatia e il concorso dell’ Italia. E nulla — si aggiungeva — era stato fatto neppure in Francia. La questione della successione al trono continuava a tener agitati la Corte e i circoli politici. Bratianu dominava la Corte e la Reggenza, ma nel paese le simpatie per Carol aumentavano. Maniu e il suo partito composto di milioni di contadini non nascondevano le loro simpatie per il principe esiliato. Il prof. Jorga, già precettore di Carol, era noto come fervente carolista. La questione della successione assumeva anche un altro aspetto meno simpatico : si litigava fra gli eredi sulla ripartizione della sostanza del defunto re. Il suo testamento non soddisfaceva nessuno, nè la regina vedova, nè i figlioli ; anche la regina Maria di Jugoslavia, si sentiva lesa nei suoi diritti. Si voleva impugnare il testamento. La lite fra gli eredi che sostenevano che il re Michele era stato ingiustamente favorito, assumeva le proporzioni di un vero e proprio scandalo. Si avvicinava il giorno dell’ annunciato congresso zaranista ad Alba Julia. Il governo per impedire che il congresso venisse