53 georgevic. Ma più che tutti questi nemici messi insieme, faceva paura l’Italia : nonostante la remissività dei nostri governi, la contesa adria-tica non era stata risolta ; contro Roma rinunciataria, d’Annunzio aveva opposto Fiume, città di vita, e il vecchio irredentismo, divenuto a Fiume fìumanesimo, in Italia si fondeva col nascente fascismo. La vecchia Italia agonizzava, ma la nuova era già sorta e stava per imporsi ; bisognava risolvere questo problema al più presto possibile e nel miglior modo possibile. Benes comprese il momento psicologico e assunse per conto della Piccola Intesa anche il particolare problema adriatico. Non era ormai la Piccola Intesa una grande potenza ? Non aveva forse l’appoggio della Francia ? Dunque funzione antiaustriaca e antimagiara a vantaggio di tutte e tre gli alleati ; quindi anche funzione antitaliana a vantaggio della sola Jugoslavia. Non basta. In quegli anni, il dissidio fra Francia e Germania si acuiva di giorno in giorno : la Germania vinta era ricalcitrante, tentava in tutti i modi di sfuggire all’ esecuzione delle clausole dei trattati. Quando il dissidio giunse al suo culmine, la Piccola Intesa assunse le funzioni di marca antigermanica per conto della Francia : fece cioè proprie le specifiche funzioni imposte dalla Francia alla Cecoslovacchia. Fu quello il tempo in cui Benes si