1654 Luigi Ci-•erano fatti Governatori ejì rat r dinari« del Golfo. Chiamati mite carceri il JBenxpnì , od il Capra vengono affliti , 318 DELL’ HISTORIA VENETA ni, e con Ir alla Porta, oftentando agli occhi dei Rè una Tpecie d’infigne trionfo. Dall’altra parte il Benzonf, & i due Conti Capra erano flati i primi a portar al Generale l’avvifo di così infelice fuccefTo, accaduto appunto a’ venti di Marzo. Il Delfino fi ridufle a Zara a confolar spopoli afflitti, e raccoglier le reliquie difperfe. Da Venetia Tu-bito gli furono Tpedite quattro compagnie di Corazze, e due di Cavalli leggieri, cinquecento huomini dell’ ordinanze del-l’Iftria , e buon corpo di gente pagata ; e per il comando dell’Armi il Baron Maffimiliano d’Erbeflein fù inviato. Delle forze maritime accrefciute duna galea fù dato il governo a Luigi Civrano,Governator eflraordinario del Golfo. Et accioche havefl'e la giuflitia il Tuo dritto, fe nel fatto alcun mancamento fuffe accaduto, fù deflinato Marco Contarini per I11-quifitore , dal quale riferitoli poi al Senato il fuccefTo, furono chiamati alle carceri il Benzoni, & il Conte Enrico Capra, che dal Confìglio di Quaranta Criminale, a cui fù demandato il giudicio, reftarono affolliti. I Turchi, sbandata la loro militia, non tentarono altro, fe non, che i Sangiachi di Scutari, e d’Erzegovina s’avvicinarono a Perafloj e quegli habitanti Tortiti li obligarono a ritirarfi come pure fette fu-fle entrate nel canale per fecondare l’imprefa furono coflrette alla fuga. Lo Smiglianich ritornando da Corbavia carico di prigioni, e di preda, ripofando la notte in un villaggio , che credeva di Tua confidenza, tradito dagli habitanti fù for-prefo da’Turchi, e poftofi a cavallo con fei , ò fette de Tuoi y fopraffatto da maggior numero fù uccifo combattendo con intrepido cuore. Ancorché l’infauflo fuccefTo di Clin indebolire alquanto l’efpeditione del Capitan General Moce-nigo, poiché una parte delle militie convenne paflar in Dalmata , partì egli ad ogni modo con quattordici navi, e Teco condufTe Aleflandro MarcheTedel Borro, ricevuto agli ftipendii della Republica, con carica indipendente da ogni altro, fuor-che dal Capitan Generale. Egli era de’più ftimati Capitani d’Italia, agguerrito nell’Alemagna, e comandando gli anni addietro l’armi della Lega in ToTcana, haveva dato gran Tag-gio di sè, e della diTcipIina Tua militare. S’imbarcò parimenti Oratio Principe di Parma, Generale della Cavalleria, con al-