126 Ancor più complicata era la situazione agraria nella Bosnia-Erzegovina, dove vigeva un sistema feudale che rimontava all’ invasione turca del XIV secolo. Durante il regime turco la terra apparteneva al sovrano, al clero e alla nobiltà. I turchi spodestarono i proprietari cristiani le cui terre vennero divise fra i combattenti (spahis). I contadini che assunsero la coltivazione delle terre degli spahis, si chiamarono kmeti. Quindi i giannizzeri (agà e beg) costrinsero i kmeti a cedere loro il possesso delle terre. Di modo che il contadino era legato all’ agà o al beg da un contratto di affittanza ; pagava quindi un doppio tributo, uno all’ agà o al beg, e uno allo spahi. Questa situazione continuò a sussistere, nonostante i moti dei kmeti del 1828, 1839, 1875. L’Au-stria-Ungheria, assunta la amministrazione di quelle due provincie non modificò le condizioni dei kmeti ; anzi, rimise in vigore il regime turco del 1859. Nel 1910, vi erano in Bosnia-Erzegovina 650.000 contadini soggetti a questo regime medievale. D’ altro canto, coloni tedeschi ricevevano delle proprietà di circa 12 ettari. Con la proclamazione del principe reggente avvenne 1’ abolizione del regime dei kmeti. Al momento dell’ applicazione della riforma agraria, in Bosnia-Erzegovina vi erano 24,16 % di terreni coltivati, 22,58 % di prati e pascoli, 0,12 % di vigneti, 1,14 % di orti e