1651 Ctfltrtt»-Xicee del Capitan StJjà ptr la perdita fatta . Il Moteni-¡0 riternate tn Cardia, t J nell'Arcipelago,ove fa molte 4-yeni glerìi-fe. 184 DELL’ HISTORIA VENETA Chiefa di San Marco , feguitato da gran numero di Patritii, e ne refe a Dio publiche gratie. Nel retto i defonti, particolarmente Luigi Tomafo Mocenigo, furono celebrati con decreti di pienifììme lodi, & i fuperftiti riconofciuti con hono-ri, e con premii ; condotti 1’ Arafsì, & il Serpente con larghi ftipendii. Giovanni Gottardo Capitano della nave Aquila d* Oro, prefentò la coda di cavallo , principale infegna de’ comandanti Turchefchi, & era quella del Capitan Bafsà , caduta in mare, mentre fuggiva. Fù egli rimunerato con catena d’oro , e l’infegna riporta trà l’altre memorie inilgni , che fi confervano nelle fale del Configlio de’ Dieci. All’ incontro il Capitan Bafsà afflitto da grave cordoglio , non il curò più di unire le forze, nè profeguir la campagna , mà andato a Coo, e di là a Rhodi , diede licenza alle navi , perche le vedeva di militie fguarnite, eifendo di ette la maggior parte per l’Ifole d’ Arcipelago sbarcate, e fuggite. Con grand’apprenfione in Coftantinopoli fe n’intefe la nuova; e credendo il Viiir, che fuilero le marine feoperte in balia de’ Vincitori, fpedì tré Bafsà a Dardanelli , a Scio, & in Mo-rea perdifporre, e foftener la difefa di quelle principalilTime parti . Cuifein vietando de’fucceilì del mare ogni difeorfo nel campo, chiamati a sè i Sacerdoti de’ Greci , gl’ incaricò fopra la vita loro di tener in fede i popoli , e avvifarlo di qualfifia movimento . Mà perche ferpivano nell’ efercito le iteffe difeordie, che tenevano divifa la Porta , il batterono infieme i Gianizzeri, e gli Spahì, cadendone circa cento per parte. Riufcì tuttavia al Bafsà d’acquietarli, e per tenerli in attione, e mortrar vigor di fpirito nell’avveriità della forte, calò appretto la piazza con grotto corpo di gente a cavallo ; e contra di lui Giorgio Cornaro Cavaliere iortito, affronta-tifi a corpo a corpo , retto il Viiir di pittola ferito in un braccio. Il Mocenigo per porre in falvo i legni acquiftati, e fpalmar le galee, in Candia fi ricondufle , dove quattro fe gliene unirono del Papa, e quattro di Malta ; e pofeia la-feiati per impedire gli sbarchi nel mare di Sittia diciotto va-fcelli ; nell’ Arcipelago il portò , fottomettendo alquant’ Ifole a tributo, , e fugando alcuni legni da corfo , che tenevano quad attediata ja Suda. Mà il Capitan Bafsà , levati gli albe- ri a