51 Benes prescindendo dalle preoccupazioni dei due alleati tentò di sfruttarla a vantaggio esclusivo del suo paese e del suo personale prestigio. Il noto messaggio di Masaryk che magnificava 1’ unione dei tre popoli e preconizzava una specie di federazione di stati sotto le direttive del governo di Praga, svelò i reconditi piani del suo ministro degli esteri. Ma questi piani cozzarono contro le neccessità reali dei tre popoli. La restaurazione degli Asburgo, sia a Budapest che a Vienna era irrealizzabile per la clausola antiasburgica cui aveva aderito anche l’Italia. L’ Austria, ridotta alle sue pro-vincie alpine era in preda ad una violenta crisi economica di cui non si è ancora liberata. L’ideale annessionista era ed è ancor oggi sentito profondamente, ma non e’ è austriaco che preveda la sua realizzazione a breve scadenza. Le simpatie per gli Asburgo si sono affievolite ; il fascino della vecchia casa imperiale è più sentito fra gli slavi danubiani che fra gli austro-tedeschi ; com’ era del resto anche all’epoca dell’impero. L’Ungheria mutilata come nessun paese del mondo, con le sue regioni più. ricche divise fra Jugoslavia, Cecoslovacchia e Romenia, sebbene si sentisse a disagio, non rinunciava a future rivendicazioni, e cessata la bufera comunista, iniziava la ardua opera della sistemazione interna. Lasciato insoluto o risolto solo in parte il problema del sovrano