LIBRO aU ARTO. 167 trovar fine alle miferie, e procacciarti refpiro. Ma non s avvedevano di cadere nelle calamità eftreme della guerra civile, in cui è piùfcelerata la vittoria, che miferabile l’oppreffio-ne. La Reggenza fprezzava tali principii, credendoli sfoghi di libertà popolare, e foftenuta dall’armi, e dalla profperità meditava altri modi per accoglier danari coll’ inftituir nuovi officii, accrefcere il numero degli antichi, crear Configlieri, c Maeftri delle richiefte, erigere prefidiali, cariche tutte, che polle in vendita apportar potevano al Rè confìderabili fom-me, ma che infieme diminuivano l’autorità, & i profitti di chi concedeva le prime. Era fottiliffimo l’artificio, non tanto mirando chi comandava , a porlo ad effetto, che ad indurre con tal timore i parlamenti ad approvar altra forte d’ Editti, che falvando il loro interefTe aggravaffero il Regno, e con ciò fi rendettero difcreditati, & odioiì, onde divifì i Magiftrati , & i popoli reitafìero tutti a difcretion del governo , quelli fenza feguito , e quefti fenza tutela . Ma il Parlamento di Parigi fiancheggiato di buon concerto dagli altri del Regno, cominciò co’ fuoi arretri ad opporti al Configlio della Reggenza, e moderando i datii, & abolendo l’impofition di una taifa, dava inditii fcoperti di trafcorrere prefto a più rifoluti partiti. Offervandofi tali movimenti do-mefìici della Francia, gli affari;d’Italia come più vicini, toccavano nel mentre la Republica con rtiaggior cura; impero-che vedeva che i Principi della Provincia, fcordandofi degli antichi iftituti, guidavano per mano nelle fue vifcere le forze ftraniere. Il Senato perciò teneva in piedi nella Lombardia , oltre fufficienti prefidii, un corpo riguardevole di cavalleria , pronto ad accorrere dove il bifogno chiedeffe, e tanto più neceflàrio, quanto che a fuoi confini dovea maneggiar-iì la guerra. Mentre nel principio della campagna il Conte-ftabile di Cartiglia Governator di Milano haveva occupato, e demolito Nizza nel Monferrato, s’ era trovato appreffo di lui un Miniftro del Duca di Mantoa, come affittente all’ im-prefa. Perciò la PrincipdTa fua madre vedendo nel Modenefe unirti Farmi di Francia, dubitava di qualche rifentimento. Ma da Parigi, follecitate dagli oìHcii della Republica , venivano affeveranze precife, non etfere quell’ armi, che per affalire - L 4 gli 1647 ^ Narrazione delle tofe d’Ita* lì«. /