APPENDICE CIRCA LE RIDUZIONI DELLE MESSE Opposizioni Si oppone: essere novità, che si voglia far precedere l’esame, ed il permesso laico alla grazia della rid-dnzione delle Messe: che in ciò il decreto è equivoco,e che trascende le intenzioni del Senato. Dichiarazioni Si dichiara: Che la deliberazione, predicando delle Messe che dipendono dalle ultime volontà de’ testatori, le leggi e la pratica più che centenaria della Repubblica la costituiscono di fatto in diritto ed in possesso, che le disposizioni testamentarie de’ suoi sudditi non possono alterarsi senza il previo conoscimento ed autorità del Senato: che in quello, che attiene al foro della coscienza l’intenzione di esso Senato è di permettere, come fu solito, che chi vuole, ricorra all’autorità spirituale della Chiesa: che il decretato di doversi chiamare, ed ascoltare quelli, che nell’esecuzione possono aver interesse, non ha in fatto altro oggetto, che quello di non lasciar aperta la strada alle suggestioni in pregiudizio delle pie volontà de’ defonti. CIRCA LA DISCIPLINA REGOLARE Opposizioni Si oppone primo: Essere novità che preceda l’esame, ed il permesso della Potestà laicale per le dispense da chiedersi a S. Santità in ciò, che concerne i voti, e le regole de’ Religiosi. Dichiarazioni Si dichiara: In quanto alla novità, che in fatto vi sono leggi antichissime, coeve alla pubblicazione del Concilio di Trento ed inerenti al medesimo, per le quali senza pubblica licenza è vietato a qualsiasi Religioso alterare le Regole de’ propri instituti, colli quali si sono ricevuti nello Stato li Regolari. Che il precetto di non potersi senza una tal licenza portar a proprio talento da qualsiasi Religioso riccor-si a’ lor superiori per impetrar grazie alteranti le regole predette fu — 274 —