CAPITOLO SECONDO ■data la gravità dell’argomento, i congregameli erano astretti tutti dal vincolo del segreto del Sant’Ufficio. 12) Alla notizia della congregazione l’Ambasciatore Capello s’impensierì. Era necessario tentare un altro esperimento per indurre il Santo Padre a più miti consigli. Gli parve di avere un buon alleato in Monsignor Rota, che già varie volte gli aveva prospettato il pericolo che l’affare cadesse nelle mani dei Cardinali e che era angustiato delle risoluzioni estreme. L’Ambasciatore promise di insistere presso il Governo della Repubblica per ottenere risposta soddisfacente, se il Santo Padre si fosse deciso a dar riscontro a quanto Venezia chiedeva: intanto era opportuno differire ancora la convocazione della Congregazione. Monsignor Rota a sua volta, doveva rappresentare al Papa i sentimenti del Capello, e associandosi Monsignore Giordani doveva tentare ogni via per persuadere il Pontefice sulla necessità di dare una risposta al Senato. Il passo fatto dall’Ambasciatore era diretto a impedire le gravi conseguenze di una decisione ufficiale: e si deve riconoscere che il diplomatico aveva saputo trovare una via opportuna per arrivare allo scopo. Monsignor Rota agiva sinceramente: egli voleva a qualunque costo che il Santo Padre trattasse direttamente l’affare, sembrandogli così scongiurato il pericolo di complicazioni. Benedetto XIV aveva grande stima del Segretario della cifra, tanto che lo ammetteva alle Congregazioni e ne richiedeva volentieri il parere. Accondiscese dunque il Papa alle sue insistenze e diede ordine di avvertirne confidenzialmente con biglietto l’Ambasciatore di Venezia, a nome di Sua Santità, « In considerazione, scriveva il Rota, delle sode speranze che Ella Le ha fatto dare col mio mezzo che, quando l’Ecc.mo Senato ricevesse una risposta al connoto biglietto dell’Eccellenza Vostra al sig. Cardinale Segretario di Stato, avrebbe seriamente pensato ai mezzi per far cessare la continua amarezza che prova la Santità Sua, fin dal giorno che Le fu notificato il Decreto de’ 7 settembre, si è determinata non solo a sospendere la Congregazione straordinaria, che aveva già fatto intimare, d’alcuni Cardinali, ma ancora a farle dare la desiderata risposta » (1). (1) Arch. St. Venezia, Disp. Roma Exp., f. 38, c. 606, 17 gennaio 1755. Inserto: Biglietto confidenziale di Mons. Rota all’Ambasciatore di Venezia. — 74 —