57* DELL' HISTORIA VENETA 1668 ta al Cavalier Bartolomeo Varifano Grimaldi, creato Sargen« a "iva a tc General di Battaglia. In tali anfratti Candia fi ritrovava, Candta un , 1 * • • v v 7 r • • 1 . • fiuorfo di quando nel principio di Novembre arrivarono ì volontari! l'ob7rfrjy Francefi „ Al grido di così celebre attedio commotta la No-fottoUcol- biltà bellicofa di quel floridiffimo Regno , avida iémpre di novità, e di pericoli, concorreva alla sfilata in buon numeri///** . ro a veder Je forme feroci di quell’ attacco , e la generofa difefa de’Venetiani . Hora l’animo guerriero del Duca di Roannez , conofciuto prima col titolo di Conte della Fujel-lade r e come tale della vittoria al Rab creduto principal’ irtrumento, rifvegliato ad intraprendere generofamente un più numerofo foccorfo, approvatone dal Rè il penfiero, anzi con liberalità foftenuto^ fi diede a raccogliere quantità di Cava-lierì, & Officiali y che dalfifteflo genio rapiti afpiravano a ricercar la gloria tra perigliofi cimenti. Egli folito ad efporfi con rifolutione agli azzardi ,, e con maraviglia ad ufeirne , era fommamente accreditato con la militia onde fubito, che publicò ilfuo penfiero , fi vide tale concorfo, che fù di me-itieri di porvi freno. Sceltine però feicento-, tutti chiari per vaior, e per fangue, li diftinfe in quattro brigate,, e tenen-do per sè il fuperiore comando, n’affegnò una al Conte di San Polo-, che giovanetto voli*efporfi al cimento, ancorché per lo fpirito di fuo fratello maggiore attratto dalle cofe del mondo , ir confiderattc per unico germe della Cafa principa-liffima di Longavilla. Le altre toccarono al Duca di Cartel Tiery fratello di quel di Buglione T al Marchefe di Villamo ro» &al Duca di Caderouie , affittendo a tutti col confi-glio il Signor della MotheFenelon, vecchio gentilhuomo, & altrettanto prode, e prudente foidato . Quertr tutti fior di gioventù s’imbarcarono fopra Regii vafcelli in Provenza, & impatienti di ogni ritardo, che portaffe la ftagione, il mare, la lontananza, follecitato il viaggio,giùnfero alla Standia ,* e portati fubito da barche leggiere in Candia , vi entrarono falvi per il Tramatà tra i tiri continui delle artiglierie de’ nemici. Come fuffe accolto così degno foccorfo, è più facile crederlo, che rapprefentarlo ,* accorfe con acclamationi tutto il popolo a benedirli, & i foldati a rallegracene j nè poteva vederi! più bella fchiera , tutti apparendo feroci per l’ età ,