LE ULTIME TRATTATIVE sarà merito della prudenza vostra l’adempiere fedelmente alle commissioni con la presente rilasciatevi... » (1). Non restava che una sola cosa da trattare, di indole piuttosto delicata : la forma della circolare con la quale il Senato avrebbe dato esecuzione al nuovo Decreto. Provvide anche a questo il Cardinale Archinto, inviando un biglietto all’Ambasciatore di Venezia, nel quale lo assicurava che il Santo Padre era dispostissimo a condiscendere tanto sul fondo del negozio, quanto sid metodo, ed inoltre che « persiste nella disposizione di creare il Cardinale veneto ». Allegava poi un abbozzo di circolare, che il Senato avrebbe potuto indirizzare ai Pubblici Rappresentanti, scusandosi « per avere in essa usati termini come quelli di licenziatura, rivista, e simili, per accomodarsi allo stile del Senato, ma che la Santa Sede non intendeva approvare (2). La circolare ripeteva quanto era contenuto nel progetto definitivo. L’Ambasciatore Correr, che avrebbe dovuto trasmettere a Venezia le carte, non volle farlo se prima non fosse convocata »una nuova conferenza. Il Papa la fissò per la sera del 26 aprile 1758. Il Correr propose nuovi dubbi e difficoltà: escluse che il Pontefice comunque prendesse iniziative verso Venezia che se avesse voluto riformare li Decreto, lo doveva fare idi sua sola volontà. Affermò che ogni circolare pontificia da inviarsi ai Vescovi del Dominio Veneto, sarebbe dovuta passare per le mani deirEccellentissimo Senato che avrebbe pensato a farne la diretta trasmissione. Non era questo modo di procedere senza esempio, il Re di Sardegna, aveva agito nella stessa maniera, quando in occasione delle note differenze esistenti tra la Corte di Roma e quella di Torino, Sua Maestà personalmente aveva consegnata la lettera del Pontefice per i Vescovi al Nunzio Apostolico (3). (1) Arch. Vaticano, Nunz. Venezia, voi. 322, c. 507, 25 aprile 1758, (2) Cfr. Cap. Ili, nota 1, pag. 86. (3) Arch. Stato Venezia, Copia di lettera scritta da Nostro Signore a Sua Maestà il Re di Sardegna, colla trasmissione dell’istruzione per li Vescovi del Piemonte sotto li 6 gennaio 1742 ■ Disp. Roma Exp., f. 41, Alleg., 26 aprile 1758. L’istruzione di Benedetto XIV, che doveva essere inviata col Concordato, era diretta a stabilire « una perfetta pace tra sacerdozio e impero ». — 215 —