CAPITOLO SESTO Infine l’Ambasciatore disse che non poteva accettare quanto era stato proposto dal Cardinale Spinelli circa la cessazione di ogni effetto del Decreto 7 settembre. Si riservarono i Cardinali di parlarne al Pontefice. Forse il Papa avrebbe trovato una soluzione pronta e soddisfacente nella speranza che Venezia, vedendo che l’affare ormai prendeva nel complesso buona piega, avrebbe accondisceso più facilmente ad evitare nuove difficoltà. Premeva poi al Pontefice che la Repubblica approvasse quanto era stato concluso dalle Conferenze di Roma, nei colloqui tra i Cardinali e l’Ambasciatore. Il quale — è doveroso riconoscerlo — aveva cercato operosamente tutte le vie di accomodamento e scriveva alla Serenissima, che era salvo il decoro di Venezia, sia perchè egli aveva sempre presentato ogni proposta di modificazione del Decreto a nome del Senato, sia perchè era pacifico che il Senato avrebbe partecipato al Pontefice con sua Circolare, le proprie decisioni, evitandosi così qualsiasi convenzione o Concordato (1). 8) Benedetto XIV che aveva tanto sofferto, tanto pregato per l’affare di Venezia, non ebbe la ventura idi vederlo condotto a termine, di vedere realizzata questa grande aspirazione degli ultimi anni del suo pontificato, perchè egli morì la mattina del 3 maggio 1758. La morte del Pontefice lungi dallo spegnere le difficoltà, ne generava di nuove. Non si sapeva prevedere quanto potesse rimanere vacante la Sede Apostolica. Risorgeva la questione del termine dei quattro mesi: se cioè si dovesse calcolare il tempo della vacanza oppure se si dovesse attendere il nuovo Pontefice. Nel primo caso si sarebbe dovuto continuare la trattazione con il S. Collegio e la cosa si presentava della massima difficoltà, non solo perchè i Cardinali erano troppo assorbiti dalla cura dell’elezione del Papa, ma ancora perchè altro era trattare col Sacro Collegio in Sede vacante, altro col Pontefice: nel primo caso infatti i Cardinali avrebbero finito col dire che la ratifica di ogni trattativa sarebbe spettata al nuovo Eletto (2). (1) Arch. St. Venezia, Disp. Roma Exp., f. 41, disp. n. 46, 13 maggio 1758. (2) « Le turbolenze del Senato Veneto, che non potè dissipare Benedetto XIV prima della di lui morte, non lasciarono, anche in tempo dell& novendiali tenere occupato il Sacro Collegio, giacché lettosi un dispaccio — 216 —