CAPITOLO SECONDO per influire sul Governo di Venezia facendogli riconoscere la gravità della situazione. Il Sacro Collegio si dimostrò in questa occasione, più rigido del Papa. Si dolevano i Cardinali che il Pontefice in luogo dei biglietti che consideravano mezze misure, non avesse solennemente protestato contro Venezia, imponendo con autorità pontificia la sospensione del Decreto. E se questo atto non fosse riuscito sufficente, giudicavano necessaria la convocazione del Collegio Cardinalizio, affinchè in faccia al mondo intero, ad esempio ancora per altri Principi, se ne potesse far pubblica disapprovazione. Al Papa furono riferite queste opinioni. Ebbe un momento di incertezza, se seguirne i dettami ed usare rimedi più energici, o continuare nella via intrapresa. Prevalse questo giudizio, anche in considerazione che l’azione mite e lenta fosse meglio diretta a dar tempo alle riflessioni ed a condurre sulla via del ravvedimento la Repubblica di S. Marco. Nè questa longanimità doveva sacrificare in alcuna maniera, la dignità pontificale ed i idiritti della Sede Apostolica. Per questo Benedetto XIV aveva dato preciso incarico al Cardinale Segretario di Stato di far conoscere il suo pensiero all’Ambasciatore, perchè ne informasse il Senato, e fosse sfatata la voce che correva a Venezia, che l’animo del Pontefice si fosse calmato, mentre continuava a condannare un Decreto che considerava come una vera iniquità. Il Cardinale Valenti, premuroso di dar esecuzione all’ordine ricevuto, diresse una nota diplomatica all’Ambasciatore Capello. Rappresentò Sua Eminenza come il Santo Padre avesse provato un sensibilissimo rammarico per la notizia pervenutagli dal Senato Veneto, della pubblicazione del Decreto 7 Settembre ultimo scorso. Lo confortavano nondimeno le dichiarazioni che l’Ambasciatore gli aveva fatto, che il Senato non aveva mai inteso di dipartirsi dalle massime di religione e di venerazione verso la S. Sede, ed era pronto a dar congruo riparo a quanto si fosse fatto conoscere offensivo dei diritti della Chiesa e della Sua Sacra Persona. Questa dichiarazione doveva aspettarsi da così pia Repubblica. Sperava dunque il Santo Padre che al più presto si avessero a togliere i dissensi capaci di produrre gravissimi mali in offesa dei diritti della Chiesa, senza neppur salvare quelli della — 54 —