SCRITTURA DI SEBASTIANO FOSCARINI moltiplicano le contribuzioni nella spedizione di doppie Bolle sopra un medesimo Beneficio, se queste cadono in testa di persone suddite: o che va fuori dello stato parte delle rendite de’ medesimi se cadono in testa de’ stranieri. Non sarà nel proposito mai soverchia cosa, che resti prescritto al Consultore di riferir distintamente a pubblico lume in tutte le occasioni, che vengono presentate Bolle, Brevi o Rescritti di provvisione di Pensioni, non solo il contenuto delle stesse; ma anco il tenor delle leggi, e la summa della tassa per le spedizioni delle Bolle occorrente, affinchè la maturità pubblica venir possa con intiera cognizione alle deliberazioni convenienti, Papa Benedetto XIII con sua special costituzione inserita ancora nel Concilio romano sopralodato, ordinò, che in avvenire non potessero li Beneficij curati esser aggravati nè poco, nè molto d’alcuna pensione, rimettendo nel suo primiero vigore le leggi della chiesa, che per abuso contrario avevano patito detrimento, Questa costituzione, come quella che riprestinava la buona disciplina, fu dalla Serenità Vostra accettata e permessa la pubblicazione della stessa. Niuno de’ Vescovi ardirebbe perciò di trasgredire la prescrizione, ma questo non ha servito, se non a ligar la libertà d’essi vescovi soli, ed a dar nuovo profitto alla Dataria di Roma. Presentemente si comincia da capo, e si ricorre a questa per ottenere anco sopra i Beneficij curati nuove pensioni, vedendo che i Vescovi non possono, nè vogliono contravvenire alla costituzione Benedettina, la quale costa certa determinata tassa, quale ottenuta si tiene di poter ottenere lecitamente la pensione; sicché la legge promessa ha servito solo ad avvantaggiar li profitti della Curia, non a mantener la disciplina de’ canoni. L’obbligo però del Revisore pubblico sarà, stante l’accettazione fatta della premessa Bolla, di avvertire nelle occorrenze il Prencipe così della legge, che dell’accettazione fatta per pubblico decreto; onde non s’introduca nuovamente il dannoso inconveniente. Queste, Serenissimo Prencipe, sono le notizie, che con lungo studio mi è riuscito d’unire, internandomi in materie non del tutto obvie al mio in-stituto ; ma che il zelo di corrispondere al suo sovrano comando, se non all’aspettazione, m’hanno obbligato a presentarle. Nell’esame di questa materia ho osservato, che per quanto voluminose siansi fatte le cose, che vengono assoggettate alla revisione, non è però eseguita la legge da tutte le diocesi in tutte le materie, e pochissime se ne vedono di quelle oltre mare, sebbene non è da credersi, che per quelle diocesi ne vengano spedite in minor copia delle altre. La maturità pubblica conoscerà, se opportuno fosse di rinovar le leggi nel proposito, e di prescriverne più rigorosamente l’osservanza con Ducali circolari a tutti li Rettori; la medesima conoscerà, se utile potesse riuscire per aver sincere, e sicure prove della quantità del dinaro, che annualmente passa da questo Stato a quello del Pontefice per le spedizioni sopra esaminate, di comandar colle medesime circolari, che dalle curie degli Ordinarij de’ luoghi si ricerchino note giurate e legali della qualità e quantità delle carte di qualunque natura, massimamente di beneficij, e di dispense e pensioni state in cadauna delle rispettive diocesi esequite nel termine d’un decennio — 251 —