APPENDICE
più turbativi) che si potesse imaginare della libertà ecclesiastica, e che tendeva a j-idur a niente, o a piccolissimo numero i sacri Ministri (93). In detta Corte le appellazioni delle sentenze degl’Ordinari s’ammettono col pretesto, che abusino della loro giurisdizione (94). Ivi pure il Principe prima d’ammettere forastieri all’esercizio di Predicatori, Missionari, e di Visitatori generali de’ Regolari, vuole essere informato delle loro persone pe via della Secretarla di Stato, dalla quale si spediscono gl’ordini per appoggiarli, ed autorizzarli, nel loro uffizio fra i sudditi (95).
    Ora si ponga in confronto le cose deliberate dal Veneto Senato con le soprariferite, e si vedrà chiaramente, se il Decreto pone nel mondo un’esempio, che trascurato eccita gl’altri Potentati a far quello, che sin ora non hanno fatto, e che non hanno pensiero di fare: e se dir si possa, rilevata la verità del fatto, che un tale decreto fa aprire gl’occhi al Sommo Pastore della Chiesa per non comparir reo d’una omissione, che sarebbe la rovina dell’anima sua, e del Pontificato (96).
    Alla debolezza del mio ingegno non comparisce il motivo di queste notabili doglianze: come pure che il Decreto non stia a ragione, e non corrisponda alle pubbliche massime, per quanto sin’ora dall’una, e l’altra parto ho veduto prodotto, ed è stato considerato diligentemente d’altri. Non si rilevano con fondamento i professati aggravi dalla Corte, la quale non deve dichiararsi offesa quando il Decreto è capace d’altra interpretazione.
    Sarà intanto della clemenza dell’Eccellenza Vostra gradire benignamente l’opera mia fedele unicamente animata dalle sfte molto provide sapientissime direzioni e rendermi degno sovente, dei suoi da me sempre venerati vo-mandi etc.
    (Archiv. Stato Venezia, Miscellanea manoscritti, Busta 147-15).
    (93)	Scritture ed atti sopracitati, pàg. 4.
    (94)	Scritture ed atti etc. Progetto d’accomodamento, pag. 26.
    (95)	Scritture ed atti sopracitati. Progetto d’accomodamento, pag. 28-
    (96)	Lettera 2 di Benedetto XIV al Senato.
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