TENTATIVI E PROVVEDIMENTI PONTIFICI Molte leggi analoghe al Decreto erano state pubblicate nel Veneto dominio; ma bisognava pur riconoscere che la loro pubblicazione era dovuta a circostanze tutte speciali, come per esempio quelle sulle Indulgenze, alle quali si pensò necessariamente in un momento nel quale queste avevano data occasione a tanto disordine e a tanta strage spirituale, per opera di Lutero. Per tutta questa serie di ragioni, pareva opportuno al Prevati proporre in un affare tanto grave ed intricato, alcune soluzioni a suo parere riassunte in tre capi: o determinarsi di sostenere il Decreto senza far alcun uso della Carta delle dichiarazioni, soluzione molto ardua e facile a generare inconvenienti più gravi del presente; oppure continuare le negoziazioni come erano state iniziate, ma in questo caso per andare incontro ad un Concordato. Anche questa soluzione però presentava degli inconvenienti, perchè concordato significava venire ad una transazione : ed allora dove sarebbero finite le leggi e le consuetudini della Repubblica? Oppure in una terza ipotesi si poteva richiamare la circolare, sul riflesso dello stato intrinseco della questione e dei pericoli e danni, che dal progresso della medesima potevano nascere, tenendo però sempre in rigoroso uso il regio exequatur, rimedio che « guarisce certamente senza tumulto tutte le infermità » (1). 6) Questa scrittura, stesa con tanta competenza, lascia una certa perplessità sul giudizio, che si può formulare sul consultore. Certamente non si può dubitare del suo valore di critico e dialettico, se ha saputo prontamente trovare il punto debole de! Decreto, creato dalla Carta delle dichiarazioni, e se ha rilevato i pericoli, che a Venezia potevano derivare dall’insistere sul volere il massimo rispetto alle norme del Concilio di Trento. Nello spirito informatore di questa scrittura, il Prevati, a differenza del Montegnacco, non appare un seguace puro delle dottrine giurisdizionaliste. Dalla lettura attenta del suo scritto, benché a prima vista l’insistenza continua circa il valore del regio exequatur, considerato come una preziosa prerogativa dei (1) Arch. St. Venezia, Cons. Prevati, cit. L’opinione professata dal Consultore circa il Concordato è opinione divulgata dal Sarpi a proposito del Concordato di Leone X con Francesco I « sono essi concordati stipulati per modo di trattazione, usati nelle ragioni non chiare ». — 135 —