39o DELL* HISTORIA VENETA 1657 mato coraggio , il Vifir all’ incontro, ricuperato il più che potè de’ legni da’ fuoi abbandonati, e caftigata col fupplicio la viltà di più Capitani, unicamente all’ imprefa del Tenedo applicava il penfiero. Continuavano le navi Venete a tener imboccato il canale; il rerto dell’Armata Scorreva le rive dell’ Afia per impedire gli sbarchi 3 ma incautamente laSciatafi portar Sotto vento, Topal Capitan BaSsà, giunto céleremente da Turchi^ Metelino, poSe a terra dalla parte di fuori dell’ISola tremi-ricuperare la Soldati la notte dopo il vigefimo quarto d’ Ajgorto, La ¡1 Temdo, pon;ezza col cannone ne diede l’avviSo all’armata, che volendo accorrervi, fù ritardata dal vento contrario, e da lunghe conSulte de’Capi; onde gli sbarcati il fortificarono non iòlo, ma il Vifir ve ne SpinSe tanti altri, che arrivavano a otto, ò nove mila Soldati, I due Comandanti militari, ch’era-no nella piazza, cioè il Cavalier Araiiì Governatore, e Tom-maSo Alandi ScozzeSe Sargente maggiore molto perpleili, poiché , taScurato di Sollecitare i diviSati ripari, hora confeííava-no difficile la difefa , & inclinavano a cederla prima , che fuf-fe ailalita. Non così gli altri officiali, & in particolar quei dell’armata, che Sentivano d’impedir nuovi sbarchi a’nemici, affamar le militie già porte a terra, e refirtere quanto più fi potette ; e quando pure fuife necefiària Ja refà, almeno giu-Üificarla, ò per i cali dell’ avverfa fortuna, ò per la forza degl' inimici. Ma riftrettofi il folo Capirano delle galeazze Re-nieri, coni due Provveditori del Tenedo Contarini, e Lore-dano, risolverono di abbandonarlo, penfando di aSportare 1’ artiglierie, egli altri appreftamenti, de’quali era il cartello abbondantemente fornito; poi con mine far Saltar le muraglie, lafciando in faccia loro vacuo non Solor ma deSoIato il luogo a nemici. Ma non mai eSeguendofi con buon ordine ciò , che con timor Si rifolve ; non così torto le barche delle navi, e delle galee , comparvero a levar il cannone , che avvedendosene il prefidio, chi fi diede alla fuga, e chi alla rapina ; e Seguitandoti da quei delle barche l’efempio , Perdita tutto fi riempì di ftrepito Senza obbedienza, e Senza coman-deìTmedo. ^ ¡ Provveditori prima d’ogni altro fi ritirarono, poi gli officiali, e porto il fuoco , qualche cafa fù arfa, e volando una mina ditoccò poca muraglia, I Turchi furiofamente vi entra- \