CAPITOLO QUARTO Capello e la Corte di Roma di ciò che accadeva in Senato. Gli Inquisitori di Stato erano in un periodo di massima attività! Così in questo momento era stato precluso l’adito a conoscere bene la piega che prendevano le cose. 4) I due nuovi consultori straordinari erano Don Bartolomeo Prevati, arciprete di Campo di pietra, e P. Giovanni Battista Maratti, monaco benedettino della Congregazione cassinese. Quale stima e reputazione godessero questi due uomini, non è facile stabilire. A confessione idi Benedetto XIV (1), alcuni dicevano bene, altri male; dalle consultazioni da loro dettate pare potersi concludere che il Prevati doveva essere uomo di ingegno e molto equilibrato, più modesto invece il P. Maratti. Nella scrittura dell’abate Prevati, si nota qualchecosa di prestato per il passato a far conoscere a Roma molte deliberazioni segrete della Repubblica. E poiché il Foscari non avrebbe potuto continuare, per tema di incorrere in gravissime sanzioni, Mons. Nunzio proponeva dì sostituirlo col figlio, che essendo religioso poteva essere allettato dai Superiori a prestarsi, con speranza di carriera « e nelle sperate prossime promozioni nelle quali forse Vostra Reverenza vedrà afferrata per il crine da altri di assai minor merito del suo, quella fortuna che era preparata per Lei, ed insieme forse l’aspettata pacificazione delle nostre rispettive Corti » (Arch. Stato Venezia, Buste Confid. 637, lettera da Roma, 28 agosto 1756). Il Religioso Foscari era stato trasferito da Bologna a Venezia « alli Tolentini » fino dall’aprile, e questo « mirabilmente sembra accordarsi colla combinazione della particolare circostanza contemporanea accennata, intorno al riferito sospetto » (Z. c., lett. 29 aprile 1756). Il Zaniboni affermava di aver saputo tutto dal « mio intimo amico di Nunciatura » presso la quale passava quotidianamente molte ore (lett. 5 maggio 1756). La notizia poi della colpevolezza del Senatore Foscari è data in una lettera dello stesso confidente in data 13 agosto 1756 agli Inquisitori di Stato, nella quale informava che un certo Pasquali, servo dell’Elettore di Baviera, avrebbe incontrato a Bologna il Religioso Foscari, il quale gli avrebbe svelato la segreta corrispondenza del proprio Padre Senatore con la Santa Sede, scongiurandolo a non violare questo delicatissimo segreto, ma a venirgli in aiuto se occorresse (Busta 637, lett. 13 agosto 1756). (1) «Un de leurs consulteurs appelé Montegnacco, le même qui pour ses fins particuliers a allumé l’incendie, a été exclu de donner son avis sur la reponse que l’on doit nous faire on lui a substitué deux autres consulteurs, l’un est prêtre seculier et l’autre bénédictin du Mont Cassin. Les uns en disent du bien, les autres en parlent mal, mais en cette affaire comme en toutes celles qui dépendent des hommes, il y a plus à craindre qu’à ésperer et nous devons mettre toute notre confiance en Dieu ». De Heeckeren, Correspondance, op. cit., t. II, pag. 449, 22 ottobre 1755. — 128 —