LE PROTESTE PAPALI E LE PRIME TRATTATIVE DIPLOMATICHE che non aveva omesso di scorrere con l’Ambasciatore alcuni punti del Decreto, rappresentandogli la gravità della situazione, aveva voluto corroborare la sua argomentazione anche con la ragione estrinseca delle suscettibilità austriache. L’Ambasciatore non aveva avuto istruzioni dalla Serenissima : egli perciò dovette restringersi ad alcune assicurazioni generiche sulla ben nota pietà dei Veneziani verso la Santa Sede, e gli parve anche di poter sommessamente congetturare, da quanto il Pontefice gli aveva detto circa le cose contenute nel Decreto, che si trattasse piuttosto di un richiamo all’osservanza di antiche leggi esistenti in Venezia e forse cadute in disuso. Per meglio agire egli supplicò Sua Santità di voler formulare quelle considerazioni, che lo avevano tanto commosso, per esporre la cosa al Senato (1). Uscito dal colloquio pontificio, il Capello credette conveniente abboccarsi col Segretario di Stato Cardinale Valenti, parendogli opportuno sondare l’animo di Sua Eminenza, per vedere se condivideva i sentimenti del Papa. Il Cardinale era conosciuto dai Veneziani stessi come « esperto nelle materie dei Principi » (2), e Benedetto XIV gli aveva conferito la Segreteria di Stato più per supplica fatta congiuntamente dalle Corone, che per proprio desiderio (3). A poco a poco però egli (1) Arch. cit., ibidem. (2) Gandino, Ambasc. Foscarini Roma, op. cit., pag. 75. Il Card. Silvio Valenti Gonzaga, nato a Mantova il 1° marzo 1690, Vescovo di Sabina, Camerlengo di S. R. Chiesa, Segretario di Stato di S.S., Prefetto della S. Congregazione di Propaganda F., della S. Consulta dello Stato di Avignone, della S. Casa di Loreto e dello Stato di Fermo, Protettore del Collegio Gerroanico-Ungarico, del Collegio delle M. M. Cappuccine di S. Urbano, del Conservatorio di S. Eufemia alla Colonna Traiana, Deputato alla S. Congregazione del S. Ufficio ed Esaminatore pontificio dei Vescovi in S. Teologia ecc. ecc., creato Cardinale da Clemente XII il 19 dicembre 1738, mori a Viterbo la sera del 28 agosto 1756. Cfr.: Moroni, Dizionario di erudizione, Venezia, 1858, voi. 87, pag. 246 e Diario o sia Giornale per l’anno 1755, Padova, Gonzatti (1755), pag. 114. Di questo Cardinale il Silvester, Commentarius etc., op. cit., scrive: « consilii cele-ritate praestabat et mire operosus existimabatur : magnam ei rerum geren-darum prudentiam inesse dicebant quod legatus Pontificis apud Principes artem regnandi et veteratorum declinandi fraudes probe nosset ». Cfr. pure Guarnacci, Vìtae et res gestae, op. cit., t. II, pag. 737. (3) Gandino, Amb. Foscarini Roma, op. cit., pag. 75.