FOGLIO OPPOSIZIONI ALLA DELIBERAZIONE 7 SETTEMBRE 1754 esse potessero portare alcun sconcerto e turbazione ai rispetti predetti di buon governo e di carità dovuta ai propri sudditi. Che una tale deliberazione tende non a proibire, ma a metter modo ai ricorsi, ed a favorire, ed aiutare le disposizioni canoniche, non a turbarle. In quanto alle attestazioni degli Ordinari si dice aversi in fatto recenti casi e di non indifferente conseguenza, che dimostrano il contrario di quel che fu supposto a Monsignor Nunzio ed in quanto finalmente alla sobrietà e circospezione; che ciò potrebbe per avventura verificarsi rispetto agli oggetti ecclesiastici e della Curia, ma in quanto agli economici, e politici, i quali feriscono i riguardi dello Stato, aversi anzi frequenti esempi di rinunzie con regresso e di coadiutorie con successione futura, feracissimi di scandali e di litigi; per metter riparo ai quali ed a tante turbazioni, fu dal Senato con prudente consiglio presa la deliberazione. Si oppone in fine circa l’uscita del dinaro : Che in un anno non usciron per tntte le grazie, che si ottengono più di dieci mila scudi. Si dichiara: non essersi su di ciò fatti calcoli precisi: esser però certo per il fatto, che summa poco, o forsi niente minore esce per conto delle sole dispense matrimoniali. (Foglio con cui si contengono le opposizioni fatte alla deliberazione 7 Settembre 1754, tratte dai viglietti della Segreteria di Stato del Sommo Pontefice e dalla relazione delle Conferenze con Mons. Nunzio con le relative dichiarazioni con le quali si risolvono. (Archiv. Stato, Venezia - Senato Roma Exp., f. 75).