TENTATIVI E PROVVEDIMENTI PONTIFICI nuovo e di acutamente ingegnoso per arrivare ad una conveniente soluzione. Il consultore premette di aver trovato delle differenze tra il Decreto 7 settembre, che è il vero e proprio decreto interno e gli altri due, emanati nello stesso giorno diretti uno a Monsignor Patriarca di Venezia, ed un altro ai Rettori da Terra e da Mar. Queste differenze generavano facile confusione, non solo, ma ancora il pericolo, che, se fossero rilevate dalle parti avversarie, sarebbero stati fonte di nuove controversie e dissidi. Il metodo da seguire per arrivare ad una retta comprensione di tanto affare, era quello di riflettere sopra 10 stato delle cose passate concernenti l’autorità esercitata dalla Repubblica nelle materie ecclesiastiche prima della emanazione del decreto 7 settembre 1754, confrontandolo con quanto era avvenuto dopo l’emanazione di quello. Storicamente, era ben chiaro che la Repubblica con savie leggi aveva per il passato regolato la materia ecclesiastica, provvedendo sopratutto con 11 regio exequatur, che costituiva la migliore garanzia per il diritto del Principe. La Serenissima aveva con possesso di secoli, esercitati diritti in materia di competenza della Chiesa, come ad esempio di immunità ecclesiastiche reali e personali, senza che da parte di Roma si avessero positivi reclami (prescindendo dalla celebre controversia con Paolo Y). Secondo il consultore questa tolleranza da parte dei Pontefici era dovuta a tre ragioni. La prima era che i Pontefici erano stati certi della pietà e della religione della Repubblica conservata pura, uniforme e costante. La seconda, perchè seppero che la maggior parte di quei provvedimenti non andavano soggetti a promulgazione esplicita. La terza infine per la fresca memoria, che aveva forse la Santa Sede, di quanto la Repubblica aveva fatto a vantaggio di essa. Questo sguardo al passato e la logica conclusione che se ne traeva che esso fosse un periodo lieto e pacifico, riempiva di compiacenza l’animo del buon Prevati, il quale diceva esser invece il periodo presente « contenzioso e per conseguenza circondato di pericolo » (1). La difficoltà era tanto maggiore quanto più si doveva approfondire una questione di diritto : tali questioni (1) Arch. St. Venezia, Sen. Roma Exp., f. 75. Allegata: Consultaz. Prevati, 1.° dicembre 1755. — 129 - 9