VITA POLINESIANA 29« Quali nuovi drammi non si svolgeranno in avvenire su questo strano isolotto, a meno che un qualche ingegnoso uomo di Stato non vi mandi un carico di fanciulle da marito! Questa popolazione proviene da incrociamento della razza sassone con la polinesiana più pura quale si è la tahitiana, ed oltre all'antropologo un argomento evidentissimo contro quegli etnologi che atfermano l'incroeiamento di razze diverse produrre l'infecondità più o meno completa dei prodotti di queste unioni. Infatti noi vediamo che la popolazione di Pit— cairn, senza ricercare elementi di fuori, si è più che raddoppiata in 25 anni e quasi triplicata in 31 anni. E questa proporzione sembra aumentare nei pochi rimpatriati dopo l'Esodo, giacché di circa 30 persono ritornato da Norfolk fra il 1859 e il 1864, in meno di 20 anni si raggiunse un numero superiore al doppio. Confrontando questi dati coi risultati delle statistiche europee, si vede chiaramente, come i discendenti di Christian e compagni, anziché diventare sterili, presentano un eccesso di fecondità allatto eccezionale. E invero la media dei più importanti stati europei impiega circa 100 anni a raddoppiare la sua popolazione, e l’Inghilterra, la più feconda di tutti, vi metto 49 anni. Moerenhout nel 1829 e Beechey nel 1825, visitando quest’isola, ammiravano l’estrema bellezza dei giovani e dei ragazzi, di cui non uno mostrava la menoma deformità, ed i viaggiatori che li seguirono si accordano su questo punto. Il dott. G. de la Quesnerie, ultimamente, vi trovò qualche caso di piede equino, un caso di nevrosi con disturbi meti-struali, qualche scrofoloso e qualche tisico e frequento la cari" dentaria ; non per questo si può dire che i piteairniani va -dano fisicamente degenerando o che, se una degenerazione si trova, si debba questa attribuire all’incrociaujento. Sono piuttosto i matrimoni fra consanguinei i quali potranno aumentare il contingente |K>rtato da questi Isolani alla patologia. Non bisogna dimenticare che l’ultimo osservatore era un