I RlTttATT! r>[ C.KISTOFOKO COLOMBO 17 molti di quelli dell’estero, oserei aifermaro eho questo ritratto sia fra i pochissimi che abbiano un interesso storico, <> fra quei pochi il primo. Adunque da ciò che precede si può arguire che, escluso il ritratto eccentrico del Parmiginnino e l'ulundcse in r/rarulp medaglia di Teodoro de Brv, in quattro grandi famiglie pussonsi classificare i ritratti conosciuti, ciò« : I. Il ritratto del duca di Uerwick y Liria e quello di Antonio Moro, pubblicati con diverse varianti da Muñoz, Robertson, Irving, e alla quale classe appartiene indubbiamente il ritratto di Vicenza ; II. Il tipo Gioviano, di cui son copie il ritratto negli l’ftìzi di Firenze e quello di Ct>goleto. Alla classe Gioviana ap|>artiene, a mio credere, il medaglione piccolo neii'America lìefectio di Teodoro de Brr (Americac, par* IV) notevole soltanto perché, insiemo a quello di Vesp'icci, fa [»arto di un quadretto ad olio, il quale fa donato, nel 1863, dal conte Riva di Padova al Municipio di Genova; III. Il ritratto di Cuccano (celebrato dal conto Roselly de Lorgues), il quale è probabilmente una copia su tavola del ritratto dato dal Capriolo nei Cento Capitani lUiutri (Roma. líiOG). a giudicare dai caratteri generali ; se non che il pittore, il quale non sani certo il Rim^Mi, pure seguendomi le linee, vi mise di suo la maniera e i colori. Dall’insieme però della (bonomia ¡mossi dedurre che il ritratto del Capriolo sia anche in qualche modo derivato dal ritratto del I>otto, e quindi sarebbe l’anello di congiunzione fra qnest’nltimo e quello di Cùcearo; IV. Ma il fatto indiscutibile che il ritratto del Lotto ú più antico, assegna a questo la prominenza su tutti gli altri descritti. Se non si trovano copie esatte di questo, forse per la ritrosia dei successivi possessori sino ai dochi di Parma, al cavalkr Rosai, loro inten lente, e all’attuale nobile Antonio *