226 capitolo xiv. Molti valorosi tengono alta la face della scienza lungo il secolo XVII. Essi sono : Giordano Bruno, Campanella, lìayer, Riccioli, Grimaldi, Ilevelio, Scheiner, Lorigomon-tano, Liceti, Bouillaud, Deusing, Morin, Schyrle, Argoli, ¿[arto, Gassendi, Fabricio, Dedominicis, Snellio, Halley, Iluygens, Hooke, Cesio, Azout, Sorelli, Cavalieri, Cassini, Roemer, Montanari ed altri ancora. Giordano Bruno è 1' amico e seguace di Keplero. Condannato come eretico viene arso vivo ed innocente e colla bocca in giova, per maggior supplizio, in Piazza dei Fiori a Roma. Egli muore da martire porche creile all’ infinità dei mondi ed all’ onnipotenza del creatore. Fabricio scopre la prima stella che ad intervalli regolari di tempo mostra la strana varietà dello splendore. La stella osservata, prima fra le tante che col tempo saranno scoperte, è la famosa Mira Ceti, cioè l’Omicron della costellazione della Balena che in 331 giorni, quasi eclissandosi, passa dal massimo splendore ad essere appena visibile. Snellio, seguito poi da Soncood e Picard, è quei che riprende a misurare, col nuovo ingegnoso metodo della triangolazione, il raggio della Terra per mezzo dell' arco di meridiano. Mario è lo scopritore della prima delle nebulose, immensi lontanissimi semenzai di stelle invisibili ad occhio nudo che paiono nuovi cieli mostrantisi attraverso ai fori del nostro firmamento. La nebulosa, scoperta prima fra le tante che verranno poi mano mano scoperte, è quella di Andromeda, nuovo universo che si compone forse di 1500 stelle. Gassendi è il primo che vede Mercurio attraversare, come fosse un piccolo moscherino, la faccia del Sole. Bayer ed Hevelio, seguiti poi da Halley e Flamsteed e più tardi da Argelander e Lacaille, sono i diligenti disegnatori del cielo che rappresentano per mezzo di carte topografiche e di elenchi di stelle.