LIBRO SESTO. j43 {correndo il mare, e danneggiar il nemico. Efigerfi in tal 1655 maniera tributi dall’ Arcipelago , confolarfi con le prede i faldati romperti in ogni parte il commercio ,■ & in confeguen--za diminuirfi 1’ Erario , affliggerà i popoli, e le provincie del--l’Ottomano. Per quefto il Morofini, Provveditore dell’arma-- up„vve. ta, prima’, che terminaife l’inverno, fi portò all’attacco di Moro~ _ 1 i-n* -r • *1 -1 • • finiva all Egcna per diitrugger il ricovero, e nido,- che vi tenevano i attacco a legni minori , che da quell’ Ifola in Canea pattavano con bre--ve navigationev e prófpero corfa. Appena pofte a terra legen-- und*. ti, gli habitanti fi diedero a difcretione"; il cartello fu porta' a faeco, e poi demolito ; molte barche incendiate importo tributo , e condannati trecent’huomini al remo'. Era la mi-litia diretta dal Borri , c 1’ haveva1 egli così ben diiciplina-ta, che i faldati in numero mediocre potevano' francamente contendere con forze maggiori, tanti erano' i vantaggi ,• eh5 egli da’fiti, e dagli accidenti ,• fceglier fapeva, e sì grande la confidenza, con cui combattevano^ i faldati, certi di vincere Con doppio* vigore ,- e' per l’arte propria , e per la' peritia del Tl Martje Capitano. Il Morofini afpirando a tentativi maggiori, s’in-- ni va alla camminò verfo il Volo' ,■ predando in viaggio quanti legni frovò a’lidi della Macedonia . E il Volo una città così al mentt de-mare vicina ,• che dal cannone de’ legni armati è battuta ; gi- ÌritJ^atU. ra ottocento patta ,• in' figura di lungo quadrato cinta di antiche', e grotte' muraglie con alquante torri. Per la fecondità del paefe& opportunità del fito da’Turchi vi fi raccoglio-no i grani, e vi’ fi fabbricano i bifeotti .• Accoftata l’armata r e sbarcate le genti, quei,- che accorfero per opporfi , furono' con’ leggiera' fatica rifpinti | mà non bifognava dar tempo a più' gt'oifi faccorfi da’ luoghi vicini ; perciò il Breton 3 che dirigeva' 1 attacco ( era il Borri a’ Dardanelli con le navi precorfa) di notte’ facendo in una parte tentar la fcalata, nell’ altra aprì col pettardo la porta . Allo rtrepito i difenfori in .fyjff vece di refirtere, lafciarono fuggendo' la via a’ Veneti di cn- vinta dav trarealcuni per la porta abbattuta , altri per le abbandona- r,netir te muraglie v Il Bafsà comandante , un Agà , alcuni altri fi ritirarono dentro picciolo recinto, che in un’angolo della città forma quafi un; cartello ; ma fenza provvifioni per refirtere, fi falvarono con la fuga* Il retto, ò cadè fatto il ferro, ò fervi Y 4 alle