IL PRIMO SECOLO ECC. 103 boro, insieme a molte altre, tuttora avvolte nella barbario più selvaggia o nella più cieca ignoranza senza la insperata e provvidenziale redenzione del vapore. V. Questi trionfi della nave a vapore non furono raggiunti senza gravi sacrifizi di vita e di denaro: Esplosioni, incendi, naufragi, scomparse inesplicate segnarono molte pagine lacrimevoli nella storia della navigazione a vapore. Anche dopo che la navigazione transatlantica fosse assicurata, ben sei piroscafi s’immolarono alle ire di quell’ o-eeano, che Bvron, nella quieto di San Lazzaro, vedova innalzarsi cosi terribile. Il 21 settembre 1854, il piroscafo Arclic della Società « Collins » parti da Liverpool per Nuo-va-York; 368 persone erano a bordo. A mezzodì del giorno 27, trovandosi a 60 miglia a S. E. di Capo Race, venne in collisione col piroscafi» francese l'ex (a. Dapprima si credette che il Vesta fosso seriamente danneggiato e andasse a fondo. Nel terrore del momento i suoi pa.sscggeri in numero di 147 ed i 50 uomini di equipaggio vollero nella massima disperazione arrampicarsi sulP/1 rcfcc, ma una spaventosa catastrofe era imminente. Ben presti» fu scoperte che questa nave aveva ri|K>rtato danni fatali, e che l'acqua per tre falle aperte nella carena precipitavasi a torrenti nella stiva, con tanta veemenza che presto i fuochi ne sarebbero stati invasi e spenti. Soffiava un vento impetuoso ed il mare accavallandosi spumeggiante minacciava d’inghiottire ad ogni istante i poveri naufraghi. Il bastimento in breve ora afTondò. Di 368 persone, appena 14 passeggeri ebbero la ventura di essere gettati dal temporale sull’ isola gelata di Ter-a Nuova. Fra i periti era l'intera famiglia dell' armatore, uomo intraprendente, che lasciò di sé nome imperituro nella storia della navigazione transatlantica. Settantadue uomini e quattro donne 13