584 DELL’ HISTORIA VENETA 1669 mandanti pure diverfi di genio, e di natione differenti, ancorché da tanti Principi dipendeffero, cofpiravano con pari zelo nella difefa ; c fe pur qualche gara inforgeva, ò la fopi-vano prettamente i Capi maggiori, ò valeva ad'acuir il coraggio per tanto più fegnalarfi. Il General Cornaro indefeffo, non abbandonava il fuo porto, e fempre involto in cure, e pericoli, non provava refpiro, nè quiete; operava per tutto, hor’ a’ nemici refiftendo , hor travagliandoli con ogni forte di offefe. Il Marchefedi Sant’Andrea impiegava tutta l’arte, e l’ingegno ; fe il nemico avanzava, egli opponeva ripari ; fe infultava , inventava difefe. Non celiavano le batterie , le for-titc , i fornelli, e le mine . I Maltefi fortenevano principalmente la breccia del Sant’Andrea, e quei di Branfuic la Scozzefe, mà ne cadevano tanti, che in dieci giorni fe ne numerarono mille tra morti , e feriti. Disfatte tutte le capponiere , altro riparo non reftava alla porta. ITurchi efeavavano fornelli nel groflo delle muraglie, e per opporfi facendo l’irteffo i difensori, le diroccavano, così gli uni, che gli altri ugualmente. Non Tettando altro mezzo di allontanar le offefe , diedero i Veneti di mano alle mine, facendone volar tre con gran rumore, e pari fucceifo. La prima, ch’era di cento barili di polvere tra la Torre Priuli, e la Scozzefe horribilmente fcuo-tendo la terra , l'pianò gli alloggi de’Turchi, involgendo nelle fue ruine gran numero di foldati, e concili cinque Alar Bei, che perirono, reftando più di altri trecento huomini tra i feriti. Dell’ altre due , la maggiore , che fù di fcdici mila libre di polvere , appreffo la torre predetta , uccife molti, e fconvolfe una delle batterie, facendo cader i cannoni. L’ultima di nove mila libbre al rivellino di S. Andrea, molti pure ammazzò , precipitando due cannoni nel foiTo . Dopo lo feoppio loro tiravano le artiglierie della piazza, e fi gettavano bombe , da una delle quali il Bafaà di Natòlia cade morto. Avvezzandofi tuttavia iTurchi al rumore, & a’danni, non così torto vedevano a volar il terreno, che correvano a portarne dell’altro; & appena feppellite in un porto le guardie , n entrava« di nuove . Travagliavano non meno gli altri porti di San Spirito , e della Sabio-nara . In quefto nacque contefa tra lo Spar, & il Cartellani, e benche quert’ultimo fufle pratico de’ liti, e perito nell’arte, \ con-