CAPITOLO vm.
 L'nojiia e<i ¡1 fuoco, e d'amendue la forma Sustauziale ed il poter divereo Con corta legge armonizzò nel cavo Il'una macchina sua. Dirne il contegno,
 E le parti secrete, e il vario offizio Non io ¡«venterò : ma se lo stilo Non ben seconda l'animoso intento, Piacciavi riconiar che novo 6 il tema In cui tu' invesco e la parola antica.
     Luogo è sovr’ twso la uaval sentina Non lungo dall'arco della proda interna. Ove dedala man ponea capace Olibano ardente : dall* infusa copia Di fossili cartami alimentato Saetta un calilo che sitnil nè bronzo Cosse, ne ferro alla fucina, quando Il maniaco più forte aura vi soffia.
 A Ini fé' quindi sovrastar col peso Di tutta I' acqua che nel centro aduna Fermo letale ; (interzate piastre Condusse intorno a' «noi fianchi, e la bocca Ne sigillò d'impenetrabil chiuso.
 Poiché sforzando ogni sottil meato Nel cavo rame il sottoposto incendio Si traforò non rat tenuto e mosse Vicino «."tallo alla nimica sua.
 Quella agitarsi, gorgogliar bollente, l'rtar e riurtar dentro i pareti I.-i stanza che l'infesto ardor disagia. Poscia dall’ imo al circolai- coperchio Su per lo collo d' una canna bugia.
In vaporoso nembo attenuata.
Salir veloce. Ma perchè non mai