238 CAPITOLO XV. un semplice dilettante, senza bisogno di strumenti e di osservatori, può essere campo di studio e può far progredire la scienza, la quale spesso si serve di elementi offerti da chiunque, purché sieno esatti e coscienziosi. La sola conoscenza delle costellazioni può riuscire vantaggiosa a stabilire la traiettoria descritta dalle stelle cadenti e quindi determinarne il radiante, ossia quello spazio di cielo dal quale sembrano divergere irradiando verso tutte le direzioni. L’ apparizione di una nuova stella o di una cometa, di un bolide, della luce zodiacale può colpire prima qualunquo persona, e qualora uno fissi il punto del cielo nel quale ò apparso il fenomeno, costui si è reso già benemerito alla scienza. La stella temporaria del 1572 prima di esser vista da Tycho-Brahé, era già stata osservata da alcuni nocchieri e da altre persone del popolo in Germania. La grande cometa australe del 1882 è' stata scoperta dall’ equipaggio di una nave italiana, che si trovava il Io settembre nel golfo di Guinea. Il marino poi ha dovere di conoscere il cielo, e se pur troppo alle volte si ha da lamentare che giovani, usciti dagli Istituti nautici, non distinguano le principali costellazioni in causa di programmi troppo teorici, ciò non ostante essi devono cercare tutti i mezzi per rendersi famigliare la lettura dei fenomeni, che avvengono in quel grande libro, che è il firmamento. E tanto più si fa sentire adesso l’importanza di questo studio che si è istituito un servizio meteorologico a tordo dei piroscafi transoceanici c che le navi percorrono tutti i mari, in modo che nn capitano marittimo ha la fortuna di vedere orizzonti, che restano ignoti agli astronomi, o di cangiare continuamente orizzonte in modo da poti'r osservare fenomeni in antecedenza agli osservatori fissi. Le osservazioni crepuscolari sono, si può dire, affatto sconosciute al marino, mentre invece dovrebbe farne uso