Capitolo III. AFORISMI SI ILA STORIA DELLA SCIENZA NAUTICA Già sin dall'epoca della scuola d’Alessandria, gli astronomi conoscevano il quadrante astronomico e l’astrolabio, cho servivano ad essi per determinare la posizione degli astri, l’inclinazione dell'eclittica ed anche la latitudine geografica dei punti terrestri. Nell' uso navigatorio questi strumenti si potevano però introdurre appena dopo avere volgarinata fra i naviganti la carta nautica graduata secondo la proiezione cilindrica, ideata già da Marino di Tiro, ma latta conoscere ai marini appena da Enrico duca di Vitro, detto il Xavt'ga-tore. Il quale duca Enrico (vedendo come le scoperte dei Portoghesi andassero estendendosi sempre più verso il sud, e comprendendo che l’ulteriore esplorazione della via orientale per le Indie avrebbe potuto soltanto allora più rapidamente progredire quando fosse stata data la possibilità di registrare più esattamente le corse tenute ed i punti raggiunti, e riconoscendo che a tanto avrebbe dovuto condurre un maggiore sviluppo della scienza nautica), fondo a Saprei un'accademia nautica, affinché i dotti dei suoi tempi perdonassero i metodi della detenni nazione del punto e gli strumenti