38 capito™ IV. Piti eftlrnco monto e pio sollecitamente si raggiungerebbe 10 sro|>o se quegli scritti fossero raccolti e pubblicati in una Rivisita prettamente tecnica ; ma la Rivista stessa non potrebbe avere una salila base e quindi autorità senza che gli scrittori, e fra ossi intendo porro pensatori, scienziati, ingegneri. grandi costruttori navali e capitani, fossero raccolti intorno a una bandiera. Occorre insomma che essi sien» ascritti ad una grande associazione scientifica. Purtroppo alv hiamo avuto Associazioni marittime in Italia, ma esso non si tennero nel campo sereno della scienza e degenerarono in eh ir» oo te ove si -marrirono per cagione d'interessi personali le discussioni veramente professionali, le agitazioni in favore dm progressi delle industrie navali e delle questioni economiche, politiche « militari ignorate. Cli> che a noi manca è adunque un Istituto di architetti navali, o dei servizi riuniti, o un Istituto scientifico marinaresco, come vogliasi chiamarlo, iasomma qualche cosa t«to* T United Servir* Insti futnn, o Y In* ti tu tion nf Sarai Arehitrr ti, o la Svrth-Kust Ctnut Inttitution, o V Itotitote o{ Mitrine Rmjinerrs, o Viro* ami Steel ImUtute, che sono le vere palestre in cui si manifesta l'ingegno della moderna »■Ma natale inglese Ho citato questi reempi inglesi perche invero posso aaserire che lo sviluppo ielle celebri costruzioni moderne, il * pprfcooaamento delle macchine e delle armi, l'applicazione dette torpedini e te nnove teorie della guerra navate, come «tei trasporti commerciali marittimi, abbiano avuto culla e svolgimento nette memorabili discussioni tenute in quell« istitatteai, te quali no* sono U per fona d'inerzia, ne perchè 11 governo vuote che d siano ; som la jerehc rispondono ad nn ver«' his^no della attiviU intellettuale del parse, e perche gii intelligenti, i pensatori, gli ingegneri, gli aiBciali vogliono