II, PRIMO SECOLO ECC. 197 egli faceva voto, anzi prometteva che le navi disegnate da lui avrebbero in breve tempo trascorso l'oceano in cinque giorni soltanto; il costruttore da\\'Alaska, ào\\'Arizona del Serria, Ae\\' Oregon, dello Stirling Cas/le, dell’ Orient e del-dell'Austral, de1!’Umbria e deU'/i'wiVi, fino a poniii anni fa i più celebri piroscafi del mondo, poteva beno avventurare una tale idea che ad altrui sarebbe sembrata temeraria. Questo grande ingegnere non è più, ma il suo nomo appartiene ormai alla storia. Con lui è ancora scomparsa una delle più grandi opero di architettura navale del suo tempo e di tutti i secoli, vogliamo dire il Great Eaxtern, l'immensa nave concepita dal Brunel, che per trent’anni attirò nella sua orbita i geni delle costruzioni navali ed i geni della finanza; questi intenti ai traffici dell’Australia e dei mari lontani, quelli alla possibilità tcrnica di viaggi tanto ertesi quanto un emisfero. Il Great Eaxtern, che trova solo un pallido riscontro [ter la sua mole nella nave di Erone Siracusano, e che fu detto « meraviglia di costruzione » o « monumento di temerità », era lungo 211 metri, largo 37 ed aveva macchine ad elica ed a ruote ; di esso cantò Victor Hugo nella Leggen'la dei Secoli: ................Le siècle a vu sur la Tamis« Croître un monstre, à qui l'eau sans bornes fût promise, Et qui longtemps. Babel des mers, eut Londres entier Levant les yeux ilans l’ombre, au pied de son chantier. Effroyable, à sept mâts mêlant cinq cheminées Qui hennissaient au choc des vairues effrénées, Emportant dans le bruit des aquilons sifflants Dix mille hommes, fourmis éparses daas ses flancs. Ce Tilan se rua, joyeux, dans la tempête. Se 1’ opera finanziaria del Great Eaxtern non fu fortunata, a noi non cale; ci basti che es«o abbia potuto conquistare una delle più grandi glorie del secolo nostro, quel-