270 CAPITOLO XVII. subiva dei rialzi ed abbassamenti quasi istantanei superiori ad un millimetro, e molti altri ebbero l’agio di osservare analoghe perturbazioni nei barometri a mercurio. Un’ultra specie di osservazioni è quella della forza della componente verticale dei venti. Gli ¡strumenti anemografi« adottati sinora diinno solo la componente orizzontale della forza del vento, ma non la verticale. La conoscenza della sua direzione e forza, e delle variazioni di questo due componenti messa in relazione colla posizione delle alte e basse pressioni, devo certamente condurre a tali risultati da poter arguire non solo il moto delle alte e basse pressioni, ma, probabilmente anche l’intensità di queste. Per questa specie di osservazioni mancavano in precedenza gli ¡strumenti, ma ora sebbene ancora incompleti ve ne sono, fra i quali mi piace accennare a quello inventato dal Garrigou Lagrange, quello del professor Iionino d’ Ivrea e quello del padre Dochevrens. L'ultima specie di osservazioni alla quale voglio accennare 6 quella dello variazioni della temperatura colle altezze. A seconda delle stagioni e della posizione, ciascuna alta e bassa pressione imprime alla atmosfera un modo diverso di variazione della temperati!ra colle altezze. É notorio ormai a lutti gli studiosi di meteorologia che, per esempio, negli anticicloni e d’inverno la variazione della temperatura- colle altezze è meno rapida, e che anzi si osserva in tali casi frequentemente il fenomeno dell’inversione della temperatura : che nei cicloni apportatori dei forti temporali e delle grandinate estive si osservò una forte diminuzione della temperatura colle altezze ecc. Anche questi due soli esempi basterebbero per convincersi dell'utilità di fare tali osservazioni continuamente. Esse si possono dedurre grossolanamente facendo le differenze della temperatura osservata simultaneamente in due stazioni vicine, i’una bassa e l’altra elevata, ma meglio di tutto esse si fanno coi palloni aerostatici. E qui ere-